TURBIGO – Ezio Maria Gray aveva visto lungo. Il suo motto era ‘Con la nazione sempre. Contro la nazione mai’ e di questi tempi la ‘Nazione’ ha ricevuto il riconoscimento ‘ semantico’ di tutto l’establishment, grazie al fatto che il partito erede del Movimento Sociale (del quale Gray fu uno dei fondatori) è arrivato alla guida del Governo con Giorgia Meloni e i suoi ‘Fratelli d’Italia’. Gli studiosi di politica (Salvatore Vassallo, Roberto Chiarini, Piero Ignazi) interpellati da ‘Il Giornale’ hanno escluso qualsiasi pericolo per la democrazia italiana sottolineando sempre più l’adesione di Fdi ai valori costituzionali.
Turbigo è l’unico paese in Italia che ha dedicato una Via a Ezio Maria Gray e questo ha dato motivo di riflessione ai ‘compagni’ che hanno cercato di cancellarla, senza riuscirci.
Ezio Maria Gray (1885-1969) frequentò il liceo classico ‘Carlo Alberto’ di Novara nei primi anni del Novecento e, animato da una forte volontà di rinnovamento, si dimostrò subito sensibile alle muove idee che si agitavano in alcuni gruppi della classe media borghese e che avrebbero dato vita al movimento Nazionalista.
Nel 1910, fu chiamato dagli agrari romagnoli a dirigere La Difesa, per contrastare le polemiche accese dalla Lotta di Classe, il settimanale dei socialisti massimalisti allora diretto da Benito Mussolini. Nel 1912 sposò Corinna Teresa Ubertis, detta Teresah, notissima scrittrice e poetessa del primo Novecento, con la quale avrebbe vissuto tutta la vita. Non ebbe figli.
Partecipò alla prima guerra mondiale come volontario raggiungendo il grado di tenente-colonnello. Amico e frequentatore, prima ancora dell’avvento del Fascismo, di Benito Mussolini e Gabriele D’Annunzio, fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1921 nelle file del partito nazionalista, poi – a seguito della fusione dell’Associazione Nazionalista con il Fascismo nel 1923 – fu rieletto nelle successive quattro legislature fasciste (1924-1943). Riportiamo alcuni aforismi che hanno alimentato la sua intensa attività pubblicistica, culminata con la direzione della Gazzetta del Popolo di Torino: “Con la nazione sempre, contro la nazione mai”; “L’Italia ha sempre ragione”; “Dove la lingua sta in piedi, l’italianità non muore”. Nel Ventennio oltre agli innumerevoli incarichi politici fu Vice-presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, Vice-presidente della Dante Alighieri… un eterno secondo, anche perché si diceva che “era la suocera di Benito” nel senso che lo criticava spesso, se non sempre. Arrestato e processato nell’ottobre 1945, gli addebiti individuati dalle leggi retroattive non toccarono “reati di sangue e di oro”. Rinchiuso nel campo di concentramento di Coltano fu in seguito liberato a seguito della largita amnistia, dal confino di Procida e fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano. Nel 1953 fu rieletto alla Camera dei Deputati e nel 1963 al Senato della Repubblica. Con la tesi su Ezio Maria Gray nazionalista, fascista e parlamentare repubblicano, un titolo che segna un percorso storico-politico del Novecento di un uomo politico, chi scrive si è laureato nel 1977.
I loculi di Ezio Maria Gray e Teresa nel cimitero di Frassineto