La giornalista veneziana, Maria Giovanna Maglie (della quale si sono perse le tracce nel dicembre 2022 quando, in una trasmissione di Porro, si sentì male…speriamo di rivederla), una ventina di anni fa, senza ricevere l’ok della grande giornalista-scrittrice toscana, scrisse l’autobiografia dal sottotitolo “Incontri e passioni di una grande italiana”. Ne riportiamo alcuni stralci:
“Oriana era sempre stata carina. Piccolina e magra, come sono i poveri, però la faccia ovale e regolare, il nasino, gli occhi azzurri, fatta bene, diritta e fiera. Ora non era più così, aveva sessantatré anni e la vita l’aveva provata. Per stare dritta faceva fatica, ma non intendeva lasciarsi andare. All’alieno (così chiamava il suo tumore ai polmoni che aveva già ucciso mamma, papà e sorella) faceva le corna. Fumava e gli diceva: “Brutto stronzo, ti fumo in faccia”.
Aveva intervistato tutti i ‘potenti’ del suo tempo ed era arrivata alla ‘certificazione’ di quanto aveva sempre pensato: “Che la vita ridimensiona tutto, la vince sui tiranni e gli stronzi” Mao era come Stalin, Hitler, come Mussolini e Khomeini (pag.150). Quanto aveva odiato Oriana quel Libretto Rosso di Mao perché aveva umiliato due generazioni togliendo loro il cervello (…) Aveva fatto danni anche in Italia provocando quel Sessantotto…”che non fu certamente ‘formidabile’.
“La fama l’otterrai all’estero, qui in Italia solo invidia” gli aveva detto l’amico Curzio Malaparte e così fu. Si stava preparando a morire con dignità, la stessa con la quale aveva visto spegnersi, senza un lamento, suo padre Edoardo, quando l’11 settembre 2001 si alzò nervosa e agitata e d’impulso accese la televisione… Prima di morire riuscì a scrivere ancora tre libri: ‘La Rabbia e l’Orgoglio’, ‘La Forza della Ragione’ e ‘Intervista a se stessa”.
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