A Turbigo, il 20-21 maggio scorsi si è svolta la rievocazione storica dell’arrivo nelle nostre contrade del console Napoleone, intento ad attraversare il Ticino il 31 maggio 1800. Cosa che fece con le sue brigate correndo il rischio di essere ucciso al molino del Pericolo che da allora porta un tale aggettivo qualificativo. Vinti gli Austriaci nel ‘Combat de Turbigo’ (che diede motivo di dedicare una via a Parigi), il giorno dopo, in carrozza, si diresse a Milano. Ricordo che la notizia del passaggio del Primo Console me la diede cinquant’anni fa A. Mainardi, che – in un suo scritto – riportava una dichiarazione di un camparo che lo aveva visto passare proveniente da Novara.
Questa la premessa per dire che con A. Mainardi ci scambiavamo notizie tratte da documenti depositate negli Archivi Comunali. D’altra parte ci univa il ponte ferroviario sul Ticino che fu ricordato con la stampa di un libro nel 1987 (sindaco Gallina), in occasione del centenario. Recentemente, intento a sistemare la montagna di carta accumulata nei decenni trascorsi, mi sono imbattuto in alcune pagine del giornale comunale di Galliate – scritte da Mainardi -che parlano dell’arrivo dei ‘Liberatori’. E’ lui che scrive:
“Galliate dal 1797 con il trattato di Campoformio – che aveva portato i Francesi in Lombardia – era un borgo di frontiera che il Ticino divideva dalla repubblica Cisalpina. Spesso da noi avevano alloggiato le truppe francesi. L’8 dicembre i Francesi si presentarono come ‘Liberatori’ e sollevarono dalle loro funzioni il sindaco Michele Bignolo e i consiglieri Giuseppe Canna, Domenico Belletti, Francesco Gallina, Carlo Godio, Antonio Mantelvano. Decorati dalla insegne repubblicane (la sciarpa tricolore da indossare nell’esercizio delle funzioni municipali) i nuovi amministratori giurarono ai piedi dell’Albero della Libertà. Mente politica della nuova municipalità fu Giacomo Zuffinetti (continua nelle pagine allegate: GLI UOMINI DELLA MUNICIPALITA’)