TURBIGO. Il nome del tenente Silvano Gray De Cristoforis compare sul Monumento ai Caduti turbighese. Al tempo della Repubblica Sociale (1943-45) i Gray De Cristoforis abitavano a Turbigo (nell’attuale sede municipale) ed è questa la ragione della sua ’presenza’ nel sacrario. Ma il tenente dei ‘Lancieri di Montebello’ è ricordato anche nella cappella laterale sinistra dell’attuale parrocchiale, dove il pittore Albertella ha affrescato un giovane soldato, San Silvanus, ai piedi del quale si legge la scritta: ‘In memoria di Silvano Gray De Cristoforis 1917/1943’. Come ha scritto Carlo Azzimonti la scomparsa di Silvano Gray – avvenuta ai tempi in cui erano in corso i lavori per il nuovo apparato figurativo della parrocchiale – deve avere motivato il padre Guido (1) a ricordare il figlio-eroe.
L’8 SETTEMBRE ‘43 A ROMA. Vittorio Emanuele III lasciò Roma, facendosi accompagnare dai vertici militari, consegnando di fatto la città ai tedeschi. Nonostante questa ‘fuga’ alcune unità si stavano battendo accanitamente, tanto che il comandante tedesco Kesserling, nella notte tra l’8 e il 9 settembre, rimase incerto se ritirare le sue forze a nord. Non lo fece quando seppe che i comandi militari avevano ricevuto l’ordine di ripiegare. Se il 9 gli italiani avessero continuato a combattere, Kesserling si sarebbe ritirato sulla linea gotica e avremmo risparmiato un anno di guerra, avremmo ottenuto il rispetto degli alleati e il miglioramento delle punitiva condizioni di resa (lo scrive sulla ‘Lettura’ la storica Elena Aga Rossi).
In questo contesto si inserisce la vicenda umana del soldato Silvano Gray De Cristoforis:
“A Porta San Paolo centinaia di romani combatterono con i militari (caddero sul campo 1000 soldati, 500 civili). Era l’11 settembre, il giorno prima Silvano scrisse una lettera di quattro pagine alla famiglia (allora residente a Turbigo in Via Roma, 15) salutandola, convinto che non sarebbe più ritornato a casa. E così fu. Medaglia d’Argento al valor militare”.
1 – Guido Gray figlio di Luigi sposò l’11 novembre 1914 Ida Antonia Fulvia De Cristoforis detta Tony (Milano 1890-Novara 1977) e la coppia abitò a Novara, ma passava lunghi periodi anche a Turbigo. Il grande palazzo turbighese (oggi sede municipale) raccolse le vicende liete e dolorose di questa famiglia, dalle grandi feste degli anni Trenta alle quali partecipò anche Ezio Maria Gray, al raccoglimento doloroso per la morte di Silvano Gray :”Tante le gioie e tanti i dolori abbiamo vissuto in questa casa”, disse lasciando l’abitazione turbighese alla fine della guerra l’illustre signora. Dal matrimonio erano nati tre figli: Silvano (1917-11 settembre 1943); Fulvia (1919- 1995); Filippo Maria (1922-1996) ricordati sulla colonna dell’antico duomo di Novara posta in fondo al parco del palazzo.