Ieri sera (23 agosto 2023) su RAI 3 il documentario su Cefalonia, uno degli eccidi più efferati dei tedeschi, ‘assassini’ dei soldati italiani della divisione ‘Acqui’ che si erano arresi. Una vergogna che si trascina da ottant’anni immortalata sul monumento innalzato a Verona.
C’erano anche due turbighesi con le ‘mani in alto’ in quegli ‘Otto giorni di bandiera bianca’ durante i quali i tedeschi decimarono i soldati della divisione Acqui (5000 morti!) che dopo tormenti infiniti (mancanza di ordini dai Comandi superiori, Re scappato, Badoglio ‘perso’ ) si erano arresi nell’isola greca di Cefalonia.
Quindici anni fa intervistammo l’unico turbighese, ancora in vita, presente all’eccidio di Cefalonia. Piangeva quando ci raccontò la storia. Si chiamava Luigi Colombo (1923-2011) e aveva sempre fatto il messo comunale. Abitava vicino a chi scrive e raramente l’avevamo visto sorridere e la ragione profonda, forse, era proprio su quello che aveva visto a Cefalonia e che abbiamo raccontato nel libro ‘Fascisti, Partigiani, Repubblichini nel Castanese – La seconda linea gotica’, pubblicato nel 2012. L’altro turbighese si chiamava Gaetano Braga
Luigi Colombo da noi intervistato al tempo