TURBIGO – Tempo fa ci scrisse Luigi Scotti, noto melomane (fondatore dell’associazione ‘Amici della Musica’), chiedendoci dove fosse il teatro nel quale – giusto un secolo fa – si tenne un concerto in occasione del 25° anniversario della morte di Giuseppe Verdi (1926). Era in possesso della locandina che pubblichiamo e il teatro che ospitò il concerto era quello dell’Oratorio posto in Via Fredda, dove oggi c’è l’Ufficio Postale. Nel suo scritto ‘aggiornato’. qui ricorda quelli che furono i teatri turbighesi del tempo che fu, da lui denominati, ‘luoghi magici’, capaci di risorgere dalle ceneri, secondo l’assioma che ‘tutto è eterno”.
Scrive Luigi Scotti parlando della locandina che pubblichiamo. Poi aggiunge alcune considerazioni sul tempo i i luoghi vissuti in gioventù:
“Interessante l’impegno del Cotonificio Valle Ticino che aveva anche un suo coro che ha partecipato al concerto, dove c’era anche Franco Gianella, che ho conosciuto negli anni ‘80 del secolo scorso e della cui attività musicale ho un libro a lui dedicato.
Nel manifesto stampato dalla Tipografia Tarantola di Turbigo troviamo tra gli esecutori il maestro Vinicio Recupito che – negli anni 1961-1968 – è stato il primo a dirigere la benemerita Corale ‘Lirica Ambrosiana’ di Milano. Corale che ha partecipato al ‘Rigoletto’ organizzato dalla nostra Associazione ‘Amici della Musica di Turbigo’ nel 2001 presso L’Auditorium Comunale, diretta da Alfonso Caiani, oggi direttore del Coro del Gran Teatro ‘La Fenice’ di Venezia.
Ho trovato anche una commemorazione cinquantennale della battaglia di Magenta del 4 giugno 1909, con la partecipazione del Touring Club. che si è svolta nel Cotonificio.
Due parole sul Cinema Iris. Nella mia gioventù era il cinema del ‘Califfo’, così veniva chiamato il gestore, anzi imprecato, quando durante la proiezione dei film all’improvviso si rompeva la pellicola. Il manifesto del film di giornata stava sull’angolo del muro verso Via Roma del bar Balotta e lì si aspettava l’arrivo del gestore che aveva sempre dei forti ritardi e dava la colpa alle sbarre chiuse del passaggio a livello della via 25 aprile. Il cinema Iris aveva un palcoscenico, una platea e una galleria con una grossa pala di ventilazione. La galleria venne successivamente trasformata ai tempi del Das, con una sala centrale dove c’era il gioco del bigliardo e le toilette, mentre in platea venne costruito il bancone del bar.
Il Massatorta e Franca Rame. Aggiungo poi alla tua lista dei ‘teatri turbighesi’ il magazzino di via Podgora dove da piccolo, fine anni ‘40, mia mamma Netta mi portava agli spettacoli per bambini del Massatorta. Il Silvano Perino, che abitava lì, mi ha riferito che suo papà gli confermò che a questi spettacoli partecipava anche una giovane Franca Rame (nata a Villastanza di Parabiago). Non so se è vero il Silvano dice che i genitori di Franca Rame sono sepolti nel cimitero di Castano.
Il Crimen. Per non parlare del “Crimen”, al chiuso e all’aperto (Giardino d’estate) che vide la presenza di Fred Bongusto, del ballerino Dossena, Nunzio Gallo, Toni Renis e altri che non ricordo.
I teatri sono luoghi magici.
DIDA – Il manifesto della Commemorazione Verdiana a Turbigo nel 25° della morte di Giuseppe Verdi (1813-1901).