TURBIGO – Non sappiamo precisamente chi fosse la ‘Rosetta’. Abbiamo trovato il suo scritto – datato 23 maggio 1995 – in un vecchio libro che ci è stato regalato recentemente da un turbighese abitante da tempo a Torino.
“Ricordi e nostalgia della vecchia Turbigo – Via Novara n. 6” è il titolo di un fascicoletto di sei pagine griffate, scritte fitte fitte. Si tratta di memorie del paese nel Novecento che ci hanno subito intrigato per cui abbiamo cercato di condividerle coi famigliari, ma non abbiamo trovato una naturale corrispondenza per cui siamo approdati su Fb.
Iniziamo così a pubblicare la prima puntata delle ‘Memorie’ di questa signora nata nel 1912, che focalizzano il luogo in cui è nata: Via Novara oggi Via Roma. Se le ha scritte è perché voleva che fossero tramandate. Noi lo facciamo anche perché abbiamo camminato negli stessi luoghi, ma non con le stesse persone, luoghi che sono più importanti delle persone che li hanno attarversato.
“Finita la via Allea, a sinistra c’è il Viale che porta alla stazione ferroviaria; c’erano le scuole elementari, poi si girava l’angolo ed ecco la mia via Novara, come la ricordo io.
A sinistra il palazzo del Municipio; un cancello, qualche portoncino; a destra un bel cortile: era la casa del Ciacera c’era anche il forno, in quel negozio, molto spesso cambiavano prestinaio; mi ricordo però uno degli ultimi, perché aveva una figlia che frequentava la scuola con me, si chiamava Annunciata Zanzottera.
Torniamo sul lato di sinistra, dove c’era un salone, fuori ai lati della porta d’ingresso due lampade che alla sera, quando erano accese, sembrava festa. Sul vetro della porta d’entrata c’era la scritta ‘Caffè Ristorante’ ed era gestito prima dal signor Carlo, detto Councon e da sua moglie signora Savina. In seguito fu gestito dalla signora Domenica e suo marito Giulio Brioschi.
Subito dopo quella bella porta luminosa c’era un piccolo negozio di ‘Sale e Tabacchi’ gestito dalla signora Carlotta e Pepein Scavizzi”.
1 – continua