TURBIGO – Eccoci di nuovo sul lato destro, un grandissimo caseggiato a tre piani che si chiamava ‘La Fabbrica’, ai lati di questo cortile c’erano le stalle che servivano per mucche, cavalli, maiali, ogni sorta di animali che servivano ai contadini; sopra alle stalle i fienili. Entrando dal cancello che dava sulla strada appariva la facciata di questo grande caseggiato. In mezzo al cortile c’era il pozzo molto bello, aveva come un parapetto a cupola in ferro battuto, tutto a riccioli e curve sapienti, la carrucola con la fune che serviva per attaccare il secchio e attingere l’acqua. Intorno a questo pozzo c’erano delle vasche di sasso che i contadini riempivano d’acqua per abbeverare gli animali. C’erano anche le letamaie, non si vedevano perché erano scavate una vicina all’altra, tre al lato destro del cancello e tre al lato sinistro. Non si vedevano, ma si sentivano e alle volte qualcuno ci cascava.
DIDA – Il cortile della ‘Corte Fabbrica’ era nell’area attualmente occupata dalla piazza ‘Madonna della Luna’
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