TURBIGO – Le vestigia di quella che fu la più antica officina meccanica turbighese, denominata ‘Officina Meccanica Excelsior’, collegano ancor oggi la Via 11 febbraio 1929, (data della firma dei Patti Lateranensi che fece dire a Mussolini :“Sono più bravo di Cavour…”. “) con la via Leonardo da Vinci.
L’officina sorse più di un secolo fa (1919) per iniziativa di tre soci: Caccia, Canna e Mazzoni. Con i torni paralleli, le limatrici, i trapani Excelsior, nel secondo dopoguerra, la fabbrica dava lavoro ad oltre cento dipendenti. Poi la crisi alla fine del secolo scorso e l’abbandono della proprietà posta nelle adiacenze dei condomini ‘ungulati’ progettati dall’architetto Angelo Vittorio Mira Bonomi.
I CACCIA – Il capostipite si chiamava Ezechiele che, nell’ottobre 1902 faceva il messo (cursore) comunale. Due i ‘filoni’ che portano un tale cognome in paese: il primo ha come capostipite, appunto, Ezechiele, seguito da Cleto, poi Sisto con i suoi tre figli maschi (Cleto, Massimo e Luca), due dei quali lavorano nell’ attuale azienda (Cinque Vie), mentre il terzo è professore ordinario di Fisica all’Università dell’Insubria.
La seconda genealogia vede sempre in testa Ezechiele, poi Eligio che fondò l’officina ‘Excelsior’, quella raccontata in questo post.
FOTO L’ingresso – da Via Leonardo da Vinci – delle ‘Officine Meccaniche Excelsior Mazzoni’. La proprietà si estende dalla trasversale destra di Via dei Frati, un vicolo chiuso che rappresentava l’ingresso principale della ditta, alla via Leonardo da Vinci, ingresso secondario (nella foto).