Oggi, 8 settembre 2024, il presidente Mattarella ha ricordato i caduti di Porta San Paolo a Roma. Militari e civili tra cui il tenente Silvano Gray de Cristoforis (1917-1943). Silvano era un ufficiale di cavalleria dei Lancieri di Montebello – divisione Ariete, il quale guidò una azione contro i paracadutisti (2° fallschirmjager) tedeschi a Porta San Paolo. Lì centinaia di soldati e civili morirono per l’onore dell’Italia. Ferito da una granata il 10 settembre 1943, morì il giorno successivo. Il nipote Tomaso ha ricordato recentemente che, sul suo blindato, prima della battaglia, issò la bandiera italiana unitamente allo stendardo di famiglia.
Il giorno prima Silvano aveva scritto una lettera di quattro pagine alla famiglia (allora residente a Turbigo in Via Roma, 15, nell’attuale palazzo De Cristoforis, sede comunale) salutandola, convinto che non sarebbe più ritornato a casa. E così fu. Medaglia d’Argento al Valor Militare, il suo nome è ricordato nella lapide murata a Porta San Paolo. La sua figura è ricordata anche nella chiesa parrocchiale di Turbigo nell’immagine di ‘San Silvanus’, il quale è rappresentato come un giovane soldato martire di cui la tradizione sussurra che il volto del Santo rappresenterebbe il soldato caduto per la Patria.
Il 26 aprile 2018 l’avvocato Luisa Vignati di Robecchetto, avendo ricordato la figura di Silvano Gray su Facebook, ricevette una telefonata di un certo Silvano P. dalla Campania che diceva di essere il figlio dell’attendente dell’ufficiale novarese. Aggiungeva che il padre gli aveva dato lo stesso nome di battesimo del tenente fedele al Giuramento al suo Re. Parlò del valore e del coraggio di Silvano Gray, dell’onore che guidava la sua condotta e di come il padre fosse suo attendente da Pinerolo sino alla sua morte. Infine, aggiunse che il padre tenne la foto del ‘suo’ ufficiale tra quelle dei familiari fino alla morte.