In questi giorni, quando ho ricordato la figura di Francesco Vanoli, mi è venuto in mente che, nei nostri incontri, mi parlava spesso dei cortili di Via Fredda dove aveva vissuto da giovane. Quando si invecchia e il futuro è corto, si ritorna indietro e si ricorda più chiaramente il tempo che fu. Mi disse più volte che c’erano due grandi cortili pieni di gente, dove le abitazioni guardavano la Via Fredda, mentre nel lato opposto c’erano i fienili e le stalle. Erano le tipiche abitazioni della civiltà contadina (sono ancora in piedi due stalle secentesche con il soffitto a volta e le mangiatoie), costruzioni secolari abitate fino agli anni Sessanta del Novecento. Dei pozzi, presenti in ogni cortile, secondo una linea retta sotterranea che li congiungeva (probabilmente alimentati dalla stessa falda freatica, ora asciutta) ne è rimasto uno solo.
Tempo fa, Adriano Azzimonti ci raccontò com’era il primo tratto della via Fredda ai suoi tempi. Partendo dalla chiesa dei SS. Cosma e Damiano e andando verso l’Asilo infantile, sulla destra c’era l’osteria dei Bush, soprannome di uno dei tanti rami turbighesi dei Cavaiani, ancora identificabili in paese.
Il cortile dei Bush. Una parte di tale cortile, comprese le abitazioni che guardano la Via Fredda, fu acquistata da Enrico Brusatori, poi ereditata dai Rognoni, dai quali – nel 1971 – acquistò Brignoli Defendente. Ha abitato l’attuale casa di via Fredda, 4, Almasio Maria Gaetana maritata Enrico Brusatori, ostetrica titolare in servizio presso il Comune di Turbigo dal 22 aprile 1917 al 1° febbraio 1947.
Il cortile del Magrascena. Il cortile dei Bushera adiacente al cortile del Magrascena (soprannome che voleva dire ‘una cena di poco conto’) di cognome Enrico Brusatori, proprietario dell’officina in via S. Vincenzo dove fabbricavano idranti (adesso al posto dell’officina c’è un condominio).
La proprietà ‘Franceschini’. A nord, adiacente alla cürt dal Magrascena c’era la grande proprietà ‘Franceschini’ (antica proprietà Pozzi) la quale era costituita da due vasti cortili con pozzo. Negli anni Sessanta, nel primo cortile ci abitavano i Violi il cui capofamiglia faceva il sarto; i Garavaglia; Teresa Scotti a cui mancava una gamba; Teresa Fadigati con due figli (Vittoria e Giuseppe); Giannina Pisoni detta Mocheta (Mocchetti era il cognome del marito) morta poco tempo fa a 95 anni; Gino Strascè con tre figli (Ilario, Gaetano, Sandrino); i Marcoli, Giuan farè (Feudo), i Ravasi, i Verolotti con due figli (Pietro e Mario). Nel secondo cortile i Carrettoni; la Neta che aveva tre figli; i Magistroni con tre figlie (Agnese, Antonella e ?) e un maschio (Gabriele); i Vanoli con due figli tra cui il nostro Francesco, morto recentemente a 91 anni, che ci ha dato motivo per ricordare le parole che ci aveva detto.
DIDA Il ‘primo cortile’ della proprietà Franceschini