TURBIGO – Ieri sera, 21 febbraio 2025, presso la Sala delle Vetrate si è svolta una conferenza sul tema “Trieste 1945 – 1954: dall’occupazione al ritorno alla Patria” che ha visto l’intervento dell’ex parlamentare e già Sindaco di Verbania, Marco Zacchera, tra i firmatari e promotori della Legge istitutiva del ‘Giorno del Ricordo’ (2004). In appendice all’incontro, diversi interventi tra cui quello di un istriano che aveva conosciuto (attraverso i ricordi dei nonni) come si viveva in Istria al tempo degli Austriaci a cui è seguito il periodo fascista e, infine, quello degli Sloveni che lo hanno costretto a rifugiarsi a Busto Arsizio.
La serata si è aperta con la canzone ‘Le campane di San Giusto – Le ragazze di Trieste’ che ha dato il la alla vicenda storica O Italia o Italia del mio cuore…in memoria del fatto che 70 anni fa Trieste, città crocevia di diversi mondi (alle spalle della quale c’era l’Impero), è ritornata all’Italia. Monca.
La conferenza di Zacchera è partita da lontano, dal fatto che nel 1921 (prima della marcia su Roma) si registrava la presenza nell’Istria del 50% di fascisti, i quali avrebbero fatto una forte azione di ‘italianizzazione’ durante il ventennio successivo. Così come gli slavi fecero una forte azione contraria dopo (quando ebbero il potere per pochi mesi) che portò alle foibe, ai 2916 morti solo a Trieste, al Memorandum di Londra del 1954, alle zone ‘A’ e ‘B’ di Trieste e al trattato di Osimo del 1975, che registrò la mortificazione dell’Italia. Nel contesto è stata ricordata la figura di Stefano Castiglioni un cuggionese infoibato, ma citati anche i libri del ‘compagno’ Gianpaolo Pansa nei quali lo scrittore de ‘Il sangue dei vinti’, tolse il ‘velo dipinto’ su una vicenda storica fino ad allora mascherata.
DIDA A sinistra l’avvocato Valerio Zinetti, con accanto Marco Zacchera