Che la fabbrica ‘dul pan in vita‘ ce l’avrebbe fatta ad attraversare il tunnel lo speravano tutti. La ‘Teresa e ul Giuàn‘ compresi, che mercoledì scorso hanno festeggiato la ‘resurrezione’ con uno spettacolo nello stabilimento di Piazza Monumento.
Il ‘grazie’ di Legnano va all’imprenditore brianzolo Alberto Presezzi che ha preso in toro per le corna e l’ha rimesso a tirare.
A dicembre (dopo una pausa decennale!) una turbina da 160 Megawatt, destinata all’Iran, lascerà la fabbrica diretta al porto di Genova e da lì verso l’antica Persia, dove già ad Isfahan esiste una grande centrale termoelettrica realizzata dal Gie (di cui faceva parte anche la Tosi) negli anni Ottanta del secolo scorso.
Furono le industrie italiane a fornire il macchinario per Isfahan e tecnici italiani parteciparono alla messa in servizio dei gruppi termoelettrici. Tra questi anche il grande Giacomo Lagorio, un tecnico di qualità, formatosi all’Enel, che si fece in quattro per mettere in funzione la centrale.