Tempo fa me lo sono chiesto anch’io e a dire il vero ci sono andato per farmi un idea ma fui preso a pesci in faccia da un responsabile della Cooperativa Intrecci che dirige il centro con la frase “lei è persona non gradita”, poi fu la volta, in veste di cittadina, di Sabrina Spirolazzi e dopo, come movimento politico anche Forza Nuova protocollarono in comune le stesse richieste, la risposta fu il nulla! (per ricordare gli articoli scritti sulla Vincenziana: C.A.M., Spirolazzi, Forza Nuova richiede lo status penale dei profughi )
Oggi, mentre scrivo questo articolo, penso ai recenti fatti di Parigi, col senno di poi i personaggi coinvolti si sapeva che “Credo” avessero, quali erano i loro movimenti e peggio ancora chi fossero, bene, ma sempre dopo, dopo che persone innocenti hanno perso la vita per quattro balordi, che nel nome di Dio (Allah) hanno interrotto i sogni, di una vita felice e onesta, di molti figli, madri e padri.
Ritorno alla mia fanciullezza, quando sentivo i racconti di chi, con la sua gioventù, anche morendo (650.000 morti su Piave) detto alla “fascista” hanno difeso gli italici confini, mi chiedo, che testamento ho ricevuto da questi soldati che sono morti per l’Italia.
I nostri politici odierni, dopo un anno, non sono ancora riusciti a dare risposte a chi le ha chieste!
Personalmente non odio nessuno è nella mia natura, ma in questo momento penso molto agli insegnamenti di mia nonna la quale mi ripeteva “nan pensa mal ca te se troi ben” (ragazzo pensa male che ti trovi bene), io, a differenza degli amministratori magentini STO PENSANDO MALE, non voglio creare un clima di paura, ma sottolineo che in una questione delicata come la Vincenziana, tutti gli attori debbano dare più trasparenza.
Concludo con quella che fu una delle poesie patriottiche che studiammo a scuola che recita:
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Con gli occhi azzurri e i capelli d’oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per mano,
gli chiesi: «Dove vai, bel capitano?»
Guardandomi, rispose: «Cara sorella…
vado a morir per la mia patria bella».
Io mi sentii tremare tutto il core,
che non potei dirgli: «V’aiuti il Signore!»
Qualcuno, ai nostri politici, non chiede tanto onore, morire per una patria una bandiera, chiede semplicemente più chiarezza e trasparenza, meglio prevenire che curare, lo insegnano anche in medicina.
Anche perché, chiudendo gli occhi, sforzandomi, Salvaggio o Razzano, con la stampella sulla sinistra e alzando la bandiera italiana con la destra che grida come Francesco Ferrucci “vile, tu uccidi un uomo morto” non ce li vedo proprio!
Quarta strofa dell’Inno di Mameli, un pò di storia non fa mai male:
« Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò. »