ROBECCHETTO CON INDUNO – Quello che abbiamo riportato nel titolo sono le parole della Prealpina del 18 dicembre 2015. un articolo di taglio basso nel quale si dice:
“Giovanni Tomasini, presidente della Croce Azzurra, deve difendersi all’accusa di aver contribuito a ‘turbare’, nel giugno di un anno fa, ‘la procedura di gara aperta finalizzata alla conclusione di un accordo quadro – da realizzarsi in unione d’acquisto con le Asl Milano, Milano 1 e Pavia, ndr – per l’affidamento biennale del servizio di trasporto dei soggetti dializzati bandita dalla regione Lombardia’. Turbativa d’asta, dunque, in concorso con l’allora assessore regionale alla Sanità Mantovani e l’assessore all’Economia, il leghista Massimo Garavaglia”.
Mah! Noi siamo vecchi, ormai. Conosciamo Tomasini da più di trent’anni e il ‘teorema accusatorio’ non ci convince, anche perché l’uomo che abbiamo rivisto recentemente – per l’intervista in qualità di coordinatore Caritas, che qui sotto ripubblichiamo – ci sembrava solamente intento a cercare di fare del bene agli altri.
“Sembrerebbe che oggi non avere abbastanza soldi per vivere sia una cosa indegna e per questa ragione gli italiani hanno vergogna a rivolgersi alla Caritas”. Così esordisce Giovanni Tomasini, classe 1944, coordinatore della Caritas di Malvaglio che nella sua vita è stato sindaco di Robecchetto con Induno, presidente di Ussl 71, assessore a Nosate, presidente della Croce Azzurra ‘Ticinia’. Oggi dedica parecchio del suo tempo, insieme a una ventina di collaboratori, a raccogliere e distribuire generi alimentari, ma anche abbigliamento, secondo criteri caritatevoli, che vedono la stretta collaborazione con i Servizi Sociali dei diversi Comuni che hanno il polso della situazione. La sede Caritas è a Malvaglio, dov’è nata quindici anni fa per iniziativa di don Francesco Cameroni, ma poi, con l’avvento dell’Unità Pastorale si è allargata a Robecchetto e ora è al servizio di buona parte dei centri del Castanese (esclusi Castano, Cuggiono e Bernate che sono autonomi). Negli ampi locali messi a disposizione dalla parrocchia di Malvaglio troviamo alcune donne intente a riordinare capi d’abbigliamento e, adiacente a quest’area di lavoro, ci sono il magazzino degli alimentari e, nell’ex asilo, sono accatastati i mobili a disposizione.
D – Come si svolge l’attività?
Al mattino si alza la claire e chi vuole può depositare il materiale (pulito) che in seguito sarà selezionato. Poi, il pomeriggio del primo sabato di ogni mese consegniamo l’abbigliamento ai bisognosi che ci vengono inviati dai Servizi Sociali.
D – Chi sono i bisognosi?
Per la maggioranza si tratta di extra comunitari con famiglie numerose (ne arrivava sempre uno in bicicletta da Vanzaghello), ma il 34% sono italiani che hanno perso il lavoro o in cassa integrazione, gente comunque selezionata dai Servizi Sociali dei singoli Comuni.
D – Che cosa distribuite?
Coperte, lenzuola, piatti, stoviglie. Ogni 40 giorni ci rechiamo al Banco Alimentare di Muggiò che ci fornisce due tipologie di prodotti: 1) i prodotti Agea (finanziati con aiuti europei per cui è necessario tenere un registro di carico e scarico, la cui responsabilità è del parroco) consistenti in riso, pasta, formaggi, biscotti, latte; 2) i prodotti frutto della Raccolta alimentare che avviene nell’ultimo sabato di novembre, oltre a prodotti in scadenza provenienti da varie aziende produttrici
D – Raccogliete anche i mobili?
Sì, c’è una squadra di sei persone che il sabato pomeriggio si reca nelle abitazioni a raccogliere e smontare vecchi mobili che poi mettono a disposizione di chi ne ha bisogno. Basta telefonare al sabato, dalle 10 alle 12, al n. 335.5902649 per mettersi d’accordo.