Le condizioni delle piste ciclabili che si trovano nel territorio di Ossona, nella parte del territorio che guarda verso Magenta, Marcallo con Casone e Santo Stefano Ticino, sono terribili. Quando vi si arriva se ne nota immediatamente la mancanza di cura e l’abbandono in cui versano. Tali condizioni risaltano ancora di più a causa del confronto diretto con le tratte di piste ciclabili, ben più curate, di competenza dei paesi confinanti.
Un vero peccato, visto che sono tutte inserite nello stradario delle piste ciclabili lombarde e che sono dei punti nevralgici per la rete delle piste ciclabili dell’Altomilanese. Oltre ai cumuli di rifiuti che tanto in intanto si incontrano, fanno impressione gli alberi e i cespugli visibilmente morti che le costeggiano. Il loro seccume non lascia dubbi persino se siamo in inverno. Sono piante morte giovanissime per mancanza di acqua e mai rimosse. Stridono in modo particolare con il rigoglio vegetativo che si trova all’interno delle vasche volano che sono poco lontano, e in cui le piante non dovrebbero esserci. Invece sono nate, sul terreno di “cultura” che si è formato per la mancata manutenzione delle vasche stesse. Ad occhio si potrebbe dire che le vasche volano non sono pulite da almeno una decina d’anni. Tanti quanti ne dovrebbe avere un grosso cespuglio che vi è cresciuto all’interno. Continuando la passeggiata che mi ha poi portato al luogo dove giacciono abbandonati il bancomat e il video poker, ho potuto notare anche molte altre stranezze.
Un anziano agricoltore che si trovava ne pressi del cantiere che chiude ancor oggi la pista ciclabile tra Ossona e Santo Stefano, e che rende inaccessibile il sottopasso, nonostante i lavori sull’autostrada A4 siano finiti da tempo ci dice: “La vasca volano è stata costruita per proteggere il fontanile, che si trova proprio dietro, dalle tracimazioni della fogna di Ossona nei momenti in cui piove molto, e per diminuire l’apporto di acque nere al depuratore di Robecco nei momenti di picco. Dovrebbe essere pulita ogni due anni circa, ma nessuno lo ha mai fatto. Adesso si sente meno a causa del tempo ma se passa di qua in prima vera e in estate, l’aria è irrespirabile.”