Il titolo scelto dal Consigliere Colombo recita: “quando un post su Facebook è più efficace di un’interpellanza politica” – continua commentando i fatti – “Accade che un giorno del mese di dicembre l’amministrazione comunale abbia deciso di far partecipare tutti i dipendenti ad un corso formativo, così interrompendo i servizi alla cittadinanza; in particolare, per quello che ci interessa in questa sede, parliamo del servizio asilo nido, ove i genitori di piccoli concittadini (da 9 mesi a tre anni) affidano i propri figli perché li accudiscano e crescano mentre loro sono al lavoro. Quindi, in quella fatidica giornata di dicembre, i suddetti genitori si sono dovuti assentare dal lavoro (o incaricare terze persone) per recuperare i propri figli dall’asilo nido. Si noti che: l’amministrazione ha avvisato alcuni giorni prima con un laconico volantino affisso alla porta di ingresso della struttura e peraltro non si è nemmeno scusata per il disagio né ha previsto il rimborso di una parte (anche solo simbolica) delle significative rette pagate dagli utenti. Tale faccenda non è passata inosservata, tanto che un gruppo consigliare ha formulato una interpellanza al sindaco, da discutere in consiglio comunale. Evidentemente, però, il contenuto di tale interpellanza non deve aver stupito né scosso il Sindaco, posto che nel mese di gennaio si vociferava già di due nuovi eventi formativi da svolgersi nel mese di febbraio (quindi ad alcuni genitori era già stato anticipato che in tali date avrebbero dovuto prelevare anticipatamente i propri figli). I genitori/utenti si sono subito organizzati per effettuare una raccolta di firme da sottoporre al Sindaco. Un genitore, invece, ha pensato di sfogare la propria rabbia scrivendo un post su una pagina di Facebook (da cui sono poi scaturiti dei commenti). Ebbene, accade che poche ora dopo la pubblicazione di questo post la moglie del suddetto venga convocata d’urgenza dal Sindaco, il quale la rassicura e le dice che avrebbe trovato una soluzione per evitare il disguido (creato da esso stesso!). Viene quindi da chiedersi: 1) è più efficace un post di un’interrogazione consigliare ovvero di una raccolta firme? 2) la cittadinanza viene tutelata in quanto tale o solamente nella misura in cui il politico non “viene toccato”? 3) tra le varie soluzioni possibili, perché gli amministratori scelgono sempre quella più semplice per loro, ma che risulta essere quella più gravosa per la cittadinanza?”
Dopo aver ricevuto questo messaggio, a Colombo arriva questa nota dal Sindaco Giuseppe Pignatiello, che vi alleghiamo.
Allora Colombo ci invia un integrazione al precedente scritto, dichiarando: “allego la nota del sindaco; in prosecuzione con il mio precedente scritto, mi viene da dire, nota predisposta in replica al messaggio postato su Facebook. In relazione alla stessa, posso solo dire che, a quanto pare, le date delle chiusure erano già fissate per il 04 e 11.02.2015 (e già comunicate alle dipendenti, posto che le stesse l’hanno detto ad alcuni genitori), quindi mi sento preso in giro quando mi si dice che non era ancora certo nulla…la verità è sicuramente ben altra (v. scritto precedente)…ora si corre ai ripari (e mi fa specie che l’interpellanza non era stata presa in considerazione, tanto che si era immaginato di fare altre due date) e si dice che si ha presente il problema che si crea alle famiglie (alla totò…mi faccia il piacere!!!) altro risultato è stato quello di aver spolverato il Comitato di gestione che non era più stato convocato né interessato riguardo tale problema”.