Il giorno dopo il vasto incendio alla Grafica Aperta di Boffalora sopra Ticino restano i tanti dubbi e le domande. Non si esclude, infatti, che il rogo sia stato voluto da qualcuno. Una mano ignota che ha voluto causare un danno. E’ il sospetto di Giuseppe Ceriani, titolare della ditta che, ormai, non aveva più dipendenti. Con il primo di gennaio di quest’anno l’attività era cessata ed era in corso lo smantellamento e la conseguente vendita. Chi potrebbe avere voluto danneggiarlo? Saranno gli inquirenti a cercare di scoprirlo. Le indagini sono già partite.
“Sono passato da via Industria con mio fratello alle 18.40 di lunedì ed era tutto in ordine – racconta Ceriani. Verso le 20 mi chiamano per dirmi che si era sviluppato un incendio con fiamme che si vedevano anche a Pontenuovo”. Sul posto sono accorsi numerosi mezzi dei vigili del fuoco, dal distaccamento volontario di Magenta. E anche da Legnano con l’autoscala. La zona industriale di Boffalora sopra Ticino, a pochi passi dal confine con Magenta, è stata un via vai di mezzi da soccorso. E’ stata inviata anche un’ambulanza della Croce Bianca di Magenta, ma per fortuna nessuno ha riportato ferite. L’incendio sembra essere partito da un contenitore di legna esterno al capannone. Le fiamme hanno divorato tutto all’esterno, ma per fortuna l’interno del capannone è stato salvato. Soltanto i vetri sono andati distrutti per effetto delle ondate di calore che si sviluppavano. I pompieri hanno messo in sicurezza la zona e sono rimasti sul posto fino a mezzanotte. Con il primo gennaio il titolare della Grafica Aperta è tornato in possesso dei macchinari che erano stati appena messi in vendita. Nei tre anni precedenti era stata fatta una specie di fusione con Omni Service, che da poco tempo si è trasferita in Piemonte.
Al momento, quindi, non c’erano dipendenti nel capannone di via industria a Boffalora sopra Ticino. Il sospetto che si può azzardare è che qualcuno, sfruttando il buio della zona frequentata soltanto di giorno, sia passato da via Industria gettando una bottiglietta di liquido infiammabile nel cassone e gli abbia dato fuoco. Restiamo però soltanto nel campo delle ipotesi. “Non riusciamo a capire per quale motivo qualcuno potrebbe avere voluto una cosa simile – continua Ceriani – Ho qualche sospetto e lo esporrò ai carabinieri. Per il resto tutto quello che è successo, per noi, è avvolto nel mistero”.
Graziano Masperi