Il nostro direttore, Francesco Maria Bienati da Malvaglio, oggi, 1° febbraio 2016, ha fatto un sopralluogo ai lavori in corso sul Naviglio Grande, all’altezza del Guado di Induno, cascina dell’artista Oppi, adiacente al ponte dell’Unità d’Italia.
Ci ha ‘ordinato’ un pezzo ricordando che il ripristino delle sponde è opera meritoria iniziata quando è arrivato alla guida dell’Est Ticino Villoresi Alessandro Folli di Casate Ticino (2006). Prima di allora il Naviglio Grande era stato dimenticato e dalle sponde slabbrate cadevano i sassi che la corrente faceva rotolare nell’alveo.
Nessuno metteva a disposizione fondi, un po’ come le fognature dei paesi: costano tanto e non si vedono!
Quindi, onore e gloria all’ultimo ‘politico’ del nostro territorio che è riuscito ad attraversare il ‘tunnel’ della politica dopo aver ricoperto un’infinità di incarichi (consigliere comunale, provinciale, regionale e assessore ai vari livelli e via dicendo) avendo un unico scopo: dare una mano al territorio natale.
Chi scrive ricorda che quando, Folli, era assessore provinciale era riuscito ad asfaltare alcune strade dimenticate nella nostra zona, dalla Regione aveva seguito la bonifica dei territori inondati dall’Arno, ora da presidente dell’Est Ticino Villoresi ha sistemato la diga del Panperduto, ripristinato la conca della centrale idroelettrica ‘Guglielmo Castelli‘, eliminata la diga Poiret all’altezza della centrale termica… ora è la volta del ripristino ‘a secco’, come si faceva una volta, delle sponde del Naviglio Grande. Difatti, durante l’asciutta del Naviglio attualmente in corso, sono previsti numerosissimi interventi in molti Comuni (Robecchetto con Induno, Cuggiono, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Magenta, Robecco, Albairate, Abbiategrasso, Vermezzo, Gaggiano, Trezzano, Corsico), per una lunghezza totale di 4.620 metri di sponde da recuperare e per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.