Ancora una volta è il volontariato a venire incontro alle necessità della gente. E, in questo caso, parliamo della gente più fragile. Di chi non ha nemmeno la possibilità di procurarsi un pasto per vivere. Lunedì 22 febbraio apre il refettorio di comunità presso il centro San Francesco e Santa Chiara dell’associazione ‘Non di solo pane’. Tutto questo dopo la presentazione del progetto ai magentini avvenuta alla presenza del parroco don Giuseppe Marinoni, del responsabile della Caritas cittadina Aurelio Livraghi, dell’assessore Simone Lonati e di altri membri delle associazioni magentine coinvolte.
Perché i volontari pronti a partire sono già 120 e potrebbero, ben presto, crescere. Le adesioni sono tantissime e i referenti sentiranno tutti quanto prima. Ma qual è la situazione ‘povertà’ nella città di Magenta? Basta dare una rapida occhiata per le strade e farsi un’idea di quello che succede. Se la sala d’aspetto della stazione ferroviaria chiude ad una certa ora impendendo l’accesso, l’ospedale rappresenta ancora un punto di riferimento per i senza tetto. Specialmente nei mesi freddi. Khalid è un giovane marocchino che da anni staziona davanti alla chiesa di San Martino e conosce la situazione: “C’è tantissima gente che non ha la possibilità di avere una casa o di mangiare regolarmente – dice –Quando sono arrivato in Italia ero molto piccolo e la povertà era un problema che riguardava soltanto gli stranieri. Oggi non è più così. C’è una crisi che ha colpito anche gli italiani costretti a chiedere aiuto”. Soltanto fino ad un mese fa una coppia italiana dormiva sotto i portici nei presi di piazza Kennedy. Un caso tra i tanti che emergono da un’indagine solo visiva. Perché, come ha sottolineato Livraghi della Caritas “c’è ancora tanta gente orgogliosa che non chiede aiuto e non sappiamo della loro esistenza”.
Nel progetto ‘non solo pane’ è entrato anche il Comune di Magenta. Non tanto dal punto di vista economico, vista la scarsità di fondi a disposizione. “Lavoreremo sulle eccedenze alimentari – spiega l’assessore Lonati – cercando di incrementare quanto stiamo già facendo grazie ad una convenzione siglata con l’associazione San Vincenzo de Paoli”. In questo caso parliamo delle eccedenze delle mense ospedaliere e scolastiche. “Lavoreremo anche per trovare la possibilità di mettere a disposizione del progetto un mezzo di trasporto delle derrate alimentari”, ha concluso Lonati.