Quarto appuntamento per la rassegna di Spazio Dedalus, “Ritratti d’autore”. Questa sera sul palchetto di quello che – nel giro di soli sei mesi – sta diventando un ritrovo alternativo per veri appassionati di genere del magentino, Marco Bellocchio, accompagnato dalla tastiera di Antonio Torella, porta il suo pezzo di teatro canzone “GaBrecht”. Come facilmente si intuisce dal titolo, omaggio e fusione tra generi, parole e musiche a partire da e per arrivare a due grandi del palcoscenico: Giorgio Gaber e Bertold Brecht, passando per Hans Eisler e Kurt Weil. Piéce scritta ed interpretata da Bellocchio nel 2014, nasce da una comunanza del sentire dell’autore con le atmosfere dei due: “mi sono immaginato cosa avrei potuto raccontare io a loro se una sera mi fossi trovato a cena con i due”. Ma perché proprio questi due? “Provo una certa vicinanza tra il pensiero trasgressivo e anticonvenzionale di cui sono pregne tutte le canzoni di Gaber e la forte peculiarità politica e sociale dei testi di Brecht. Credo che i loro linguaggi e le loro necessità fossero accomunati da un grande amore per l’essere umano e una profonda denuncia di una crisi d’identità sociale e culturale che è ancora propria dei giorni nostri”. Non male, ma non spaventatevi; qui i sentimenti e le storie, piccole storie, sono umane, umanissime. “Racconterò le storie di oggi, che molto spesso sono quelle di ieri, e probabilmente saranno anche quelle di domani. l’amore, la guerra; la diversità e la solitudine. la bellezza e la vita”.
“Mi sono ispirato ai testi delle canzoni dell’uno e dell’altro, cercando e scovando dentro il mio pensiero qualcosa che andasse a braccetto con quei significati profondi di cui sono pregne le loro opere. E ho deciso di dire qualcosa “a parole mie” trovando un certo piacere – i puristi non me ne vogliano – nel cantare le loro canzoni.” – Marco S. Bellocchio
Spazio Dedalus Magenta, ingresso 10€, tessera associativa obbligatoria € 5. alle ore 21
Alessandra Branca