Prendiamo in prestito il testo di presentazione della serata dalla pagina del Comitato Genitori Via Cavour e ve lo riproponiamo.
L’evento ha come finalità, a trentanni dall’incidente di Chernobyl, di parlare dell’opzione nucleare come scelta non sostenibile e della sua stretta correlazione sia con il castello di menzogne che sta alla base di tale tecnologia, che della violazione dei diritti umani portata avanti in molte realtà, soprattutto in riferimento all’effettiva portata dei tantissimi fallout verificatesi da Hiroshima ai giorni nostri (il caso Bandazhevsky ne è testimonianza).
Sarà presente il presidente di MIC Massimo Bonfatti e ospiti il prof. Yuri Bandazhevsky, la dr.ssa Natalia Dubovaja. L’attrice Nora Picetti, ci leggerà alcuni brani dal libro “Bugie nucleari” di Silvia Pochettino.
Oltre all’incidente di Chernobyl si parlerà dei due grandi incidenti: Mayak avvenuto prima di Chernobyl, e Fukushima.
Grazie al Comitato Genitori di Cuggiono, MIC, poterà la propria testimonianza nelle scuole primaria e secondaria di Cuggiono. i ragazzi potranno conoscere e parlare con il prof. Yury Bandazvhevsky e sarà “ufficializzata” la donazione del contributo che i bambini hanno raccolto con i loro lavoretti a favore del progetto Radinka (vedi link) (vedi link)
nella foto di Pierpaolo Mittica a 30 anni da chernobyl.
Olja, 14 anni è affetto da un osteosarcoma. Qui si sta riprendendo la sua amica Ania a suonare la chitarra. Ania soffre di tiroide e cancro ovarico.
Dopo il disastro di Chernobyl, in zone contaminate, c’è stato un aumento di 100 volte l’incidenza del cancro alla tiroide e 50 volte in altre radiazioni tumori correlati, come la leucemia, ossa e tumori al cervello. L’ incidenza di malformazioni a causa di mutazioni genetiche, patologie dei sensi, – cardio vascolare, scheletrico e sistemi muscolare e il tessuto connettivo, nonché le malattie del sistema nervoso e disturbi psichici è aumentato di 30 volte. L’ incidenza delle nascite premature è aumentata di 20 volte. E ci saranno ancora più effetti a venire dalle donne che al momento del disastro erano sotto l’età di sei anni e ora stanno iniziando ad avere bambini. Solo ora potremo cominciare a capire gli effetti di mutazione genetica sulle generazioni future.