Continuano incessanti le partite disputate dalle varie categorie della Polisportiva Magenta 2012:
- U13 PGS (Primavera): San Morimondo – C.I.E.F. Magenta: 0 – 5.
- U14 PGS BIANCA (Primavera): SOI Inveruno – Polisp. Magenta 2012: 3 – 1.
- U14 PGS ROSSA (Primavera): S. Giuseppe Vanzago – Polisp. Magenta 2012: 3 – 1.
- U14 PGS ROSSA (Primavera): Volley Cornaredo – Polisp. Magenta 2012: 3 – 0.
- U14 Progetto S. Stefano (Primavera): Grof Cuggiono – Polisp. Magenta 2012: 3 – 0.
- TERZA DIVISIONE U20 FIPAV: Polisp. Magenta 2012 – GSO Villa Cortese: 2 – 3.
- SECONDA DIVISIONE U21 FIPAV: GSO Villa Cortese – Polisp. Magenta 2012: 3 – 1.
- PRIMA DIVISIONE U21 FIPAV: Polisp. Magenta 2012 – U.S. Argentia Pallavolo A.S.D.: 1 – 3.
In un turbinio di sconfitte e vittorie, delusioni ed emozioni, la giovanissima società magentina ha raggiunto un traguardo non da poco e, soprattutto, non da tutti: ben tre squadre, ossia le under 13, 16 e 20, disputeranno le finali nazionali di Alassio e Sarteano (Siena). Di fronte a successi di portata simile, sarebbe superfluo raccontare la fatica che c’è dietro, la voglia di arrivare, la tenuta mentale, la passione che fa brillare gli occhi, l’agitazione che fa impazzire le farfalle nello stomaco: tutte cose che si leggono nella grinta di chi gioca, nei consigli di chi allena, nelle urla di chi tifa, nella soddisfazione di chi sta dietro le quinte e di chi è attore protagonista.
Non resta che augurare buona fortuna alle ragazze che vivranno l’avventura delle finali nazionali, esperienza che, a prescindere dal risultato, rimane impressa nel cuore e nella mente per sempre.
Nel frattempo, si avvicina il mese di maggio, tempo di selezioni per la Polisportiva Magenta: chiunque fosse interessata o semplicemente curiosa di provare la pallavolo in questa frizzante e grintosa società, di vivere al tempo stesso il divertimento, il rigore e le emozioni che solo questo sport può dare, è attesa per i provini. Le date, gli orari e le palestre saranno comunicati più avanti.
Se avete ancora delle perplessità, leggete l’articolo seguente, tratto dal sito web https://cumhonorepugna.wordpress.com:
<<“Oggi mi hai lasciata sola, mamma: mi hai portato in questa palestra gigante, mi hai dato un bacio e poi te ne sei andata.
“Ci vediamo tra un paio d’ore” mi hai detto e io ho raggiunto un gruppo di bambini piccini piccini come me.
Abbiamo tutti quanti dei pantaloncini corti e un paio di ginocchiere. Alcuni di noi hanno le braccia conserte e gli occhi bassi: iniziare qualcosa di nuovo non è facile, mamma.
È la prima volta che prendo in mano un pallone e non so se sarò brava. Per te andrà bene lo stesso? Mi vorrai bene comunque, anche se non sarò capace?
Oggi mi hai portato di nuovo in palestra, mamma. Io non avevo tanta voglia, perché alle quattro ci sono i miei cartoni animati preferiti e ogni volta che vengo ad allenarmi li perdo. Però tu mi hai messa in macchina, mi hai fatto la coda e mi hai detto: “Non ti lamentare, che quando sei lì ti diverti”. Ho fatto amicizia con le mie compagne, sai mamma? Con due in realtà ci ho parlato una volta sola, ma mi stanno già simpatiche. La pallavolo mi piace: ieri sono perfino riuscita a fare dieci bagher al muro senza far cadere la palla. Dieci! Non sono bravissima?
Oggi abbiamo giocato la nostra prima partita. Eravamo tutte vestite uguali, tutte agitate. Ci siamo strette le mani più di una volta e ci siamo guardate intorno ogni volta che era possibile farlo. Ti ho vista sugli spalti, mamma, insieme a papà. Siete orgogliosi di me? Avete visto cosa ho imparato a fare?
Sì, lo so: dovrei prestare più attenzione a quello che succede, ma ogni tanto capita di parlare con le mie compagne, prima della battuta, e se ci scappa da ridere poi non riusciamo più a fermarci.
Non mi ricordo se abbiamo vinto o perso, tu lo sai? La verità è che alla fine ero stanchissima: quindi abbiamo vinto, per forza.
Oggi eri di corsa, mamma, e sono dovuta andare in palestra con la zia. Mi hai lasciato un biglietto a casa con scritto: “Divertiti!”. E a me è sembrato un po’ pochino, ma l’ho piegato e messo in borsa.
Stiamo imparando a schiacciare: siamo tutte gasatissime. In realtà, sono più i palloni che manchiamo di quelli che prendiamo correttamente, ma per ora non importa. L’allenatrice ci ha detto di guardarci e correggerci a vicenda e noi ci siamo sentite trattate “da grandi”, è stato molto bello.
Ho detto a due mie amiche cosa fare e spero di non avere combinato un danno. Domani a merenda posso invitarle a casa nostra, mamma?
Oggi è il tuo compleanno e invece di essere al ristorante a festeggiare siamo tutti qui, in questa palestra. Mi dispiace di averti trascinata ancora in giro per il mondo ad accompagnarmi, ma sei il mio portafortuna.
Cambiare squadra non è stato semplice e saperti al mio fianco, insieme a papà, mi dà una grande forza. Sono migliorata, vero? Ti ricordi quando non sapevo nemmeno cosa fosse il bagher o quando non ricordavo i passi della rincorsa? Mi sembrano passati secoli. Ieri ho ritrovato per caso la maglietta che mi mettesti addosso per il mio primo allenamento: ora non riuscirei ad entrarci nemmeno tagliandomi a metà. Domani sera esco con le ragazze a festeggiare: la fine del campionato è sempre un traguardo da celebrare: puoi portarmi in macchina fino in centro, vero mamma?
Oggi ho giocato la partita della vita, mamma, saresti stata fiera di me. Sono due anni che non vieni più a vedermi, da quando ho la patente e le partite si svolgono di sera hai smesso di seguirmi. “Sono troppo stanca, tesoro: domani devo alzarmi presto per andare a lavorare”. Me lo dici ogni settimana e io ti rispondo che capisco.
Mi sono abituata, sai? A giocare senza cercarti sugli spalti, a stare con altre persone senza avere la necessità di sentirti vicina. Questo ora è il mio mondo e per la prima volta sono contenta di avere qualcosa che appartenga solo a me.
Oggi mi hai sgridata. Hai ragione tu, come al solito. Dovrei smettere di fare la super-donna e di confrontarmi con ragazzine che hanno la metà dei miei anni: potevo permettermi di cadere a vent’anni ma ora decisamente ho fatto il mio tempo.
Magari a fine anno smetto, così tu puoi stare a casa tranquilla con papà senza temere per la salute delle mie anche e della mia schiena. “Mi fai preoccupare più adesso di quando avevi sei anni!” mi hai detto un mese fa, ridendo.
Scusa mamma, è che faccio fatica ad allontanarmi dalla palestra.>>
<<Oggi ti ho lasciata da sola, piccola mia. La tua manina mi ha stretta talmente forte che pensavo di non riuscire a separarmi da te. Ti ho guardata sgambettare verso il centro della palestra, girandoti ogni cinque passi. Mi hai mandato un bacio con la mano e io ti ho sorriso. Devo andare a trovare la nonna: sai che le fa piacere vedermi di tanto in tanto. Altrimenti sarei rimasta a vederti giocare, sarei rimasta a vedere il tuo primo allenamento.
Lancio un’ultima occhiata alla palestra, prima di andare.
Spero che queste quattro mura possano diventare la tua casa, così come lo sono state per me.>>