TURBIGO – Il restauro ambientale della cosiddetta area ‘Vita Mayer‘ (37 ettari di proprietà comunale) fu realizzato nel 2005, frutto della collaborazione tra il Comune e il Parco del Ticino che stabilirono in una convenzione quali dovessero essere gli obblighi reciproci. Adesso tale area è completamente abbandonata a se stessa (per non parlare di quella demaniale adiacente, imbrattata da rifiuti osceni, le cui foto abbiamo inviato tempo fa al ‘Gabibbo’) e la pila del ponte altomedievale è difficile da rintracciare nella foresta che ha preso il sopravvento in questi anni. Proprio questo ambito boschivo – insieme al bellissimo laghetto dei pescatori – è diventato punto di riferimento dei ‘diversi’, come quello che abbiamo incontrato noi, ieri 3 maggio, durante un sopralluogo per scattare qualche foto.
Vediamo arrivare un auto targata Novara dalla quale scende un sessantenne vivace al quale chiediamo lumi sullo stato di degrado del posto. “Ci ritroviamo qui tra di noi e veniamo da diverse parti per soddisfare le nostre pulsioni. Adesso vado a prendere il sole nudo…”. FMB: “Ah, lei è un naturista…”. “No, mi sun un pervers”. FMB: “Siete tutti voi…”. “No, qualche volta viene giù anche una vecchia baldracca, ma si accontenta di poco per fare qualche mestierino”.