TURBIGO – In un nostro precedente intervento, abbiamo scritto del ‘Sitto donato dal conte Girolamo Piatti’, per la costruzione di un convento e della chiesa degli Agostinai Scalzi, dopo infinite peripezie, fortunosamente arrivata sino a noi e, attualmente, il Gruppo d’In Giò (recentemente rivitalizzato) si fa carico di tramandarla ai posteri. Proprio perché la Chiesa d’In Giò rappresenta il ‘cuore’ dell’agglomerato di case sorto a servizio del Naviglio Grande un migliaio di anni fa e non è un caso che il primo ‘mutuo’ (documentato) che fece il Comune è indirizzato a sostenere le prime spese per la fondazione della chiesa.
Difatti, nell’Archivio Storico Civico turbighese, sotto il ‘griffonnage’ della pagina scritta, difficilmente leggibile, insieme al sentimento del paese che si sente affiorare nelle pagine, si innalzano paroloni concernenti l’atto costitutivo (rinvenuto dal dottor Francesco Forte al tempo della sistemazione dell’archivio storico nel 1989) di un annuo censo passivo di £. 21 imperiali che il Comune si accollò, il 20 gennaio 1633, per l’inizio lavori di costruzione della chiesa dei SS. Cosma e Damiano.