La galleria ferroviaria più lunga del mondo viene inaugurata domani, primo giugno, in Svizzera. La realizzazione del tunnel del Gottardo, che misura 57 chilometri ed è costata 12,2 miliardi di franchi elvetici (circa 11 miliardi di euro), ha richiesto diciassette anni di lavori, iniziati negli anni Novanta anche sulla spinta di una cordata lombarda che all’epoca ha abbracciato il progetto, intuendone il potenziale positivo anche per l’economia italiana.
Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «Nel 1991 abbiamo fondato l’associazione culturale italo-svizzera Carlo Cattaneo di Lugano, di cui erano parte l’ambasciatore Salvatore Zotta, Franco Masoni Fontana, Paolo Grandi, Alberto Falck, Eugenio Radice Fossati, Gaetano Barbiano di Belgioioso, Bernardo Negri da Oleggio e Angelo Caloia. L’associazione è stata la prima iniziativa, necessaria ad aprire un nuovo corso nei rapporti culturali tra i due Paesi confinanti. Con l’associazione, portammo all’attenzione dell’opinione pubblica italiana la questione del Gottardo, organizzando una serie di dibattiti e di incontri ministeriali anche con il nostro Governo, prendendo posizionea favore della realizzazione del tunnel».
La cordata lombarda fece in. modo di dare «l’idea agli svizzeri dell’interesse che in Italia sussisteva circa la linea ferroviaria del Gottardo, permettendo di ottenere il voto positivo della Camera Bassa elvetica che, in un primo momento, aveva invece privilegiato i lavori della linea transalpina del Lotschberg invece di quella del Gottardo.Fu una presa di posizione che si basò anche sull’appoggio dell’associazione ‘Amici di Milano’, che riuniva intellettuali e personaggi del capoluogo lombardo: L’intento era mostrare l’interesse dell’Italia per l’opera, che permette di accorciare i tempi di percorrenza tra Zurigo e Lugano e, un domani con l’eventuale aggancio alla rete italiana, anche con Milano – ha sottolineato Colombo Clerici -. La galleria è pensata sia per il transito di persone che di merci». E conclude: «Con lungimiranza, quest’opera, sebbene realizzata in suolo svizzero, potrà cambiare le prospettive dei trasporti commerciali in Italia. A cominciare dal rilancio del porto di Genova, più facilmente raggiungibile dall’Europa centrale e dal porto di Rotterdam».
FOTO -Colombo Clerici con il Console Generale di Svizzera felix Baumann