E si, i tempi cambiano davvero, oggi il riso cresce grazie alle “App” degli smartphone?, forse è arrivato il momento di preoccuparci davvero, credo proprio di sì. Mentre i nostri contadini vivono momenti di difficoltà, un esempio per tutti, alle volte devono vendere il latte sotto il costo di produzione per l’arrivo di latte dai paesi dell’est, trovando la notizia che allego sotto, mi sono chiesto, ma stiamo diventando tutti scemi? È arrivato il momento che faccio un giro per le cascine a chiedere davvero qual è la loro situazione lavorativa e i problemi che incontrano giornalmente per sopravvivere e magari se c’è un “App” che gli munge le mucche. Di recente ritorno da un viaggio in Togo, dove ho visto davvero la difficoltà di sopravvivenza, dico ai saggi fruitori di nuove tecnologie provate a usare un piattino, con un po’ di cotone inzuppato nell’acqua, metteteci un semino e aspettate, la mia maestra nel 67 m’insegnava “l’uomo pianta il seme, ma è la natura che fa il resto”, a voi il giudizio…
L’articolo preso dal settimanale Logos:
Lavoro, da mondine a smartphone: il riso italiano cresce con le ‘app’.
Dalle mondine allo smartphone, il riso italiano cresce anche con le app. L’Università di Milano – spiega Coldiretti Lombardia – ha infatti realizzato per conto di Cattolica Assicurazioni un’applicazione chiamata “Pocket Farm”, che permette di controllare in diretta qualità e salute delle piantine. Basta scattare dieci foto con lo smartphone per conoscere l’indice di area fogliare e il livello di azoto, capendo così se il riso è in salute oppure se si deve intervenire. “Si tratta – afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – di un altro esempio di come l’agricoltura usi la modernità nel solco di una tradizione fatta di qualità e sicurezza, tutelando tesori del nostro Made in Italy come il riso, coltivato su quasi 220 mila ettari a livello nazionale, per una produzione di oltre un milione di tonnellate”. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – le superfici a riso hanno raggiunto i 95.888 ettari, con Pavia, prima area risicola d’Europa, che sfiora gli 80 mila ettari. Nelle altre zone della Lombardia: Milano conta su oltre 13 mila ettari, Lodi su 1.770 ettari e Mantova su 1.216 ettari.