Ricordo di essere stata profondamente colpita da questo breve romanzo (prima parte della trilogia “Gli antenati”) seguito da “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente“, durante delle ripetizioni che diedi ad uno scolaro del liceo. A colpirmi era la metafora così “perfetta” di questo visconte che era dimezzato come si può intendere una parte buona ed una cattiva, il Bene e il Male in Ognuno, lo Yin e lo Yang.
Ambientato in Boemia e in Italia nel Settecento, ha come protagonista questo visconte, una persona che come tutte.. É incompleta per sua natura. Sonda gli stati d’animo, in maniera magistrale, usando tutto come metafora.
Ad esempio i lebbrosi come simbolo del decadentismo. Un libro che è un vero peccato leggere solo a scuola perché come tutti i grandi libri, a mio avviso, va riletto con una lente più matura.
Tipologia: storico/fantastico.