TURBIGO – Una parte dei giovanotti presenti in questa foto d’inizio Novecento diventarono industriali di successo, i cui eredi sono ancora presenti in paese. Il flash è stato scattato poco prima della dichiarazione di guerra e i giovanotti dell’Oratorio si apprestavano a partire per una gita a Lecco. Abbiamo cercato di dare un nome e cognome al gruppo che attornia il ‘Curaden’, al secolo Giovanni Battista Magni, parroco di Turbigo dl 1909 al 1917: “Finì malamente, venne messo in prigione – lasciò scritto il suo successore, don Edoardo Riboni – e dovette rinunciare alla parrocchia, sacrificato dal pettegolezzo specialmente femminile”.
Più di tanto non siamo stati in grado di fare e nei nostri archivi mentale e scritto ci sono solamente alcune figure. Da sinistra, in piedi: Canna Pietro, industriale, nato il 9 febbraio 1895, eletto consigliere comunale l’11 febbraio 1923; Caccia Eligio, nato a Turbigo il 15 gennaio 1894, industriale, eletto consigliere comunale nelle amministrazioni Bianchini (1946-1960); Garavaglia Luigi, industriale, divenne proprietario della ‘Conceria Piave’ e dell’area occupata oggi dalla Mewa; Brusatori Enrico, industriale, fondatore di una fabbrica di idranti (per impianti antincendio) in via San Vincenzo (1); Mazzoni Angelo, industriale; Jelmini.
Da sinistra, seduti: Milan, Gasparini Egidio, don Giovanni Battista Magni, Rizzi.
Se qualche turbighese fosse in grado di aggiungere qualche dato in più…
NOTA
1 – BRUSATORI Enrico, coniugato con Maria Almasio, senza figli. Da ricerche effettuate in occasione dei festeggiamenti della Casa di Riposo ‘S. Edoardo’ – dove su una lapide compaiono i nomi come benefattori – risulta che ha abitato in Via Fredda, 4 ed aveva come sorelle Brusatori Giulia, vedova Rognoni, Brusatori Cesira coniugata Francesco Bramati (la figlia Iside Bramati aveva sposato un Mondellini ed era emigrata a Parabiago).
Ha scritto Carlo Azzimonti in merito al ‘S Marco Evangelista’ rappresentato senza cartiglio, con il libro e il leone alato sulla volta della chiesa parrocchiale, dono, appunto, dei Brusatori (Agorà 3/2016): il Commendatore Brusatori Enrico (1893-1953), figlio di Antonio e di Branca Fortunata, industriale di origini turbighesi, si sposò in Milano il 9 settembre 1933 con Almasio Maria Gaetana (Trecate 1885-Turbigo 1952), figlia di Antonio e Cerina Giovanna. Fu ostetrica titolare della condotta consorziale di Turbigo e Nosate dal 1917 al 1947, diplomatasi presso la Regia Scuola di Ostetricia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara (dipendente dall’Università di Torino) nell’anno di corso 1915-1916.