TURBIGO – Intanto che il nipote dorme le sue due ore al pomeriggio, noi incaricati di assistenza al sonno, qualchecosa dobbiamo fare. Dopo aver letto il quotidiano, di solito scriviamo…Oggi sul ‘Corriere’ c’è un articolo di Paolo Mieli, “Non tutti eroi a Cefalonia’, che vuole porre all’attenzione del lettore su un libro in pubblicazione di Elena Aga Rossi che ricostruisce gli accadimenti di più settant’anni fa, non ancora del tutto chiariti.
Il titolo, “Cefalonia. La resistenza, l’eccidio, il mito” (Il Mulino, 2016), innanzitutto, cerca di precisare il numero dei morti della divisione Acqui: novemila secondo un comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio del settembre 1945 (il capo del Governo era, allora, Ferruccio Parri), molto inferiore secondo gli storici (da 1500 a 2500). Non è tanto il numero a dare più o meno un significato alla tragedia, ma le falsità che sono state scritte e pubblicate. Ingiuste le critiche rivolte al generale comandante Antonio Gandin (1891-1943) e inesatte le relazioni redatte alla fine della guerra per alimentare il ‘mito’ della prima ‘resistenza con le stellette’ che, in effetti, non ci fu. Comunque, alcuni registi, affascinati della vicenda, girarono alcuni film: Riccardo Milani ha firmato il film tv Cefalonia con Luca Zingaretti e John Madden che ha girato Il Mandolino del capitano Corelli interpretato da Nicolas Cage.
Noi abbiamo raccolto la memoria di due turbighesi che erano là a Cefalonia nei giorni dell’eccidio e lo abbiamo pubblicato nel libro ”Fascisti, partigiani, repubblichini nel Castanese – la seconda linea gotica”, (2012). In particolare, Luigi Colombo, già messo comunale turbighese, ci descrisse dettagliatamente le vicende negli ‘Otto Giorni di Bandiera Bianca’, dove avvenne la mattanza di ufficiali e sottufficiali. Si salvò, per miracolo, insieme al paesano Gaetano Braga, che riuscì anche lui a scamparla indossando un camice bianco in infermeria.