Le indagini sulla criminalità organizzata hanno chiarito che nel territorio del magentino e abbiatense non è più il caso di parlare di infiltrazioni, ma di vere e proprie attività malavitose radicate da anni.
Proprio ieri alla Masseria di Cisliano, la tenuta che apparteneva al clan Valle, si è svolta una giornata che ha ripercorso la storia del bene confiscato e del suo recupero nel nome della legalità. A pochi chilometri da Cassinetta, avvicinandosi a Milano, c’è il clan dei Musitano. Definiti dagli stessi magistrati “famiglia dominante a Bareggio e nei comuni limitrofi”. A Bernate Ticino, altro piccolo comune che si affaccia sul Naviglio Grande, è finito in carcere Leonardo Prestia con l’accusa di concorso in omicidio. Le indagini della direzione investigativa antimafia arrivarono nella sua tenuta a seguito delle rivelazioni di due pentiti. I magistrati stavano indagando sulla morte di Rocco Stagno avvenuta nel 2009 e Rocco Tedesco di poco successiva, due casi di lupara bianca. Si arrivò così a Bernate, nel podere di Prestia, che venne soprannominato il cimitero della ‘ndrangheta. Podere oggi confiscato.
Secondo i magistrati altro esponente indiscusso della malavita organizzata era Sabatino Di Grillo, allevatore di capre a Cuggiono e feroce criminale per la giustizia.