Arrivano da Novara, da Varese, da altre parti della Lombardia. Perché quello di via per Casterno a Robecco sul Naviglio è uno dei pochi macelli autorizzati ad eseguire la macellazione secondo il rituale voluto dalla festività del sacrificio. Il macello svolge il lavoro con tutte le autorizzazioni del caso alla presenza di un medico veterinario della Asl. Un evento, il sacrificio, che suscita sempre perplessità da parte del mondo occidentale. Questa mattina anche noi di CorriereAltomilanese ci siamo recati sul posto e, fuori dal centro carni, abbiamo parlato con alcuni islamici. Alcuni non volevano dirci cosa significasse per loro questa festa.
L’impatto, agli occhi di chi ama gli animali, è devastante. Decine di pecore nel recinto che entrano nel mattatoio una alla volta ed escono dalla porta accanto senza testa. Una visione orrenda. Ma la riflessione è sempre la stessa. Che differenza c’è con il filetto di carne che acquistiamo al supermercato o con il maiale ucciso dal contadino secondo antiche tradizioni? Il sacrificio come dice la parola, rappresenta la prova più importante superata da Abramo. L’animale finisce la sua vita dopo lo sgozzamento e muore dissanguato. “E’ un modo per avvicinarsi a Dio – raccontava un ragazzo – noi abbiamo due feste importanti. La fine del Ramadan e questa del sacrificio”.
Ci sono uomini, donne con bambini piccoli. Non assistono alla mattanza, aspettano il loro turno e poi ognuno continuerà la festa nelle proprie abitazioni. “Abbiamo grande rispetto per l’animale sacrificato – continua un giovane – pensate sia peggio di quanto viene fatto per i MacDonalds che ci sono in tutto il mondo? La nostra è una fede, non è solo una tradizione. Non è consumismo, è credere in Dio”. Un altro uomo dice che con i giornalisti non vuole parlare perché travisano le cose e le raccontano in maniera distorta. “In questa giornata – aggiunge un tunisino – la carne viene donata anche a chi non se la può permettere. Forse è difficile da comprendere, ma è così. E’ una festa che ha rispetto per tutto, soprattutto per l’animale sacrificato”.