TURBIGO – Ci sono turbighesi che fanno il bagno nelle acque del Ticino fino a Natale. Di questi tempi, dove l’acqua del fiume è bassa e tutto il sistema idrico raggiunge livelli minimi – a uno di questi ‘eroi’ dalle iniziali G.M. – è capitato di trovarsi di fronte – mentre si immergeva nell’acqua – a delle cozze d’acqua dolce, difficilmente avvistabili per l’abitudine ad insabbiarsi sui fondali del laghetto. Proprio il periodo di siccità aveva già fatto affiorare – poco più a monte – il palificato di un porto, del quale abbiamo già avuto modo di scrivere e anche il ‘Corriere della Sera’ vi ha dedicato due pagine.
Ora, la penuria d’acqua, ha fatto sì che il nostro ‘uomo del Ticino’ si imbattesse in queste ‘bivalve’, posizionate sulle sponde del cosiddetto ‘Laghetto dei Pescatori’, al Ponte del Ticino di Turbigo-Galliate. G.M. ne ha raccolto una e l’ha messa in un vaso per mostrarla agli amici, dopo aver osservato come siano diventate facile nutrimento delle nutrie, cormorani e aironi che affollano il Parco del Ticino. Questi volatili sono in grado di aprile il guscio (bivalve) e di mangiare il corpo molle: una prelibatezza!
Difatti, il frutto, commestibile anche per gli umani, è contenuto in conchiglie di forma ovale e allungata color marrone chiaro (foto) e può raggiungere la dimensione di alcune decine di centimetri.