George W. Bush è diventato il 43mo presidente degli Stati Uniti nelle elezioni del 2000 grazie ai 537 voti in più rispetto ad Al Gore ottenuti in Florida di cui era governatore il fratello di Bush, Jeb . Quasi 180 mila voti non vennero accettati per errori formali.
Ciò consentì a Bush di guadagnare i 25 grandi elettori che allora assegnava lo Stato. Ma passarono 36 giorni di ricorsi e controricorsi legali prima che la Corte suprema degli Stati Uniti l’11 dicembre 2000, con il risicato margine di 5 voti a favore e 4 contro, ordinasse di bloccare il riconteggio in tutte le contee della Florida assegnando così la Casa Bianca al candidato repubblicano.
La decisione di Gore di non proseguire la lotta legale per non precipitare il Paese nel caos, permise a Bush di aggiudicarsi la Florida con un vantaggio dello 0,00009% e diventare il quarto in tutta la storia degli Stati Uniti a essere proclamato presidente avendo ricevuto in assoluto meno voti dell’avversario. Gore globalmente ebbe infatti 539.947 voti in più di Bush, ma il meccanismo dei grandi elettori assegnò a Bush 271 voti e a Gore 267.
La sentenza della Corte Suprema che può definirsi storica per l’impatto che ebbe sulla vita degli Stati Uniti e del mondo (basti pensare alle guerre in Medio Oriente volute da Bush Jr.) è stata oggetto di una lezione “in punta di diritto”, senza alcuna valutazione politica, tenuta da Thomas H. Lee, costituzionalista statunitense e direttore del dipartimento di Studi internazionali della Fordham University, al Dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale dell’Università Statale di Milano diretto dalla costituzionalista Lorenza Violini che ha partecipato all’incontro.
Un altro noto costituzionalista, Nicolò Zanon, ha introdotto il dibattito e posto interessanti quesiti.
Alla lezione hanno partecipato docenti ed allievi, non solo, ma anche personalità estranee al mondo accademico quali il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.
L’acutezza delle osservazioni del pubblico ha favorevolmente stupito il relatore Lee che, ha ammesso, non si attendeva un tale livello di interesse e di conoscenza.
Foto: Achille Colombo Clerici con Nicolo’ Zanon