L’assessore regionale Massimo Garavaglia ne è convinto. La storia della turbativa d’asta che lo ha visto rinviato a giudizio è destinata a finire nel nulla. Ed è per questo che non si dimette dalla carica di assessore regionale.
Lo abbiamo incontrato questa mattina al Parco Ghiotti di Marcallo con Casone. “Ho fiducia nella magistratura – ha detto – attenderò l’esito del processo in serenità perché non ho assolutamente qualcosa da temere”. Garavaglia spiega la sua versione di una storia partita l’anno scorso e che ha visto l’arresto dell’ex vice presidente di regione Lombardia Mario Mantovani. “Ho ricevuto la visita, presso la mia abitazione, – racconta – di due membri dell’associazione Croce Azzurra Ticinia Onlus con una lettera in mano. Sinceramente non ricordo nemmeno il contenuto di quella missiva, ma ho chiesto a Mantovani, in quanto assessore alla partita, se ne sapesse qualcosa. Mi ha risposto che non ne sapeva nulla e la storia è finita così”. Passa del tempo e a Garavaglia viene inviato un messaggio: “Un amico mi girava il titolo di un articolo dell’Espresso sulle gare truccate nella sanità. Ed è quel messaggio che ho girato a Mantovani. Da li è partito il mio coinvolgimento”.
Garavaglia assicura che non c’è stato alcun aiuto alla Croce Azzurra Ticinia Onlus per la gara che affidava il trasporto di pazienti in dialisi. Quanto al presidente della stessa associazione, anch’egli rinviato a giudizio, afferma: “L’avrò visto qualche volta durante le feste a Marcallo, ma ad oggi quasi nemmeno ricordo la sua faccia”.
E le forze politiche che chiedono le dimissioni da assessore? “Fanno il loro gioco. Da parte mia continuerò a lavorare certo di un’innocenza che verrà dimostrata senza problemi”.
Foto di Copertina presa dalla Pagina Facebook dei sostenitori del’innocenza di Massimo Garavaglia.
La Video Intervista all’Assessore Lombardo a cura di Graziano Masperi: