BUSTO G. – Viene presentata giovedì 17 novembre la mostra personale del pittore bustese Remo Scazzosi. Allestita nella sala consiliare del comune di Busto Garolfo (in via Magenta) e visitabile fino al prossimo 6 gennaio, l’esposizione è organizzata dal circolo cooperativo San Giuseppe e dalla Pro Loco bustese con il supporto della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e presenta più di 70 opere realizzate da Scazzosi dal 1949 ad oggi.
«Remo Scazzosi è un artista che non ha mai cercato grandi palcoscenici; ha voluto semplicemente esprimere la propria arte coltivando la sua passione, rimanendo profondamente attento ai cambiamenti e nuove tendenze artistiche», osserva il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Roberto Scazzosi. «È un artista locale che ha saputo respirare e fare propri i messaggi universali dell’arte, mettendo su tela la realtà vista e assimilata dalla sua particolare sensibilità. Da una dimensione locale, Scazzosi ha dimostrato che “piccolo” non è sinonimo di “non significativo”. Perché l’importante è dare carattere alle proprie opere, alle proprie azioni. Sono questi gli stessi principi che guidano la Bcc, banca che ha mosso i primi passi proprio da Busto Garolfo ormai quasi 120 anni fa e che si è proposta con una personalità e valori ben definiti, rivolgendosi al territorio per poter creare sinergie di crescita».
Remo Scazzosi, che ha da pochi giorni spento le 87 candeline, continua a produrre. «Mi piace definirlo un artigiano pittore che non si stanca mai di dipingere», commenta il presidente del circolo cooperativo San Giuseppe Ferdinando Gadda. «In oltre 60 anni di attività – il periodo che abbiamo raccolto in questa mostra – ha saputo seguire cogliere e fare proprie le novità artistiche. Inizialmente figurativo, poi impressionista quindi astrattista, sa rendere la sua arte sempre attuale ed aggiornata con quanto avviene nella società. È per noi un onore dedicare a lui e alla sua opera questa mostra che vuole celebrare un artista locale di grande spessore; un uomo di cultura che ancora può darci molto. Un sentito ringraziamento va alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che ha voluto esserci vicina in questa occasione di condivisione di cultura che speriamo possa diventare occasione di crescita per tutti».
La mostra personale di Remo Scazzosi, che viene presentata giovedì 17 novembre alle 20.30 nella sala consiliare di Busto Garolfo in via Magenta, resterà aperta per tutta la durata della Fiera Autunnale di Busto Garolfo (sabato 19 e domenica 20 novembre). L’esposizione rimane allestita fino al 6 gennaio 2017 e sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca e nei fine settimana. L’ingresso è libero.
FOTO Remo Scazzosi “Controluce” (particolare), cm 60 x 80 cm, Olio su tela – 1970
Remo Scazzosi – Nato il 7 novembre 1929 a Busto Garolfo, subito dopo le elementari Remo Scazzosi inizia la scuola di avviamento professionale. Come molti bambini, cresciuti in ambienti rurali di provincia di quei tempi, troppo presto la scuola lascia il posto al lavoro, nonostante, già da subito, dimostri una facilità nel disegno non comune. All’età di 16 anni perde il padre Luigi, ciabattino di professione e amante del bello, della musica e dell’arte. Il lavoro in una fabbrica meccanica di Legnano non spegne la sua passione per l’arte. Verso i 20 anni si iscrive alla “Ecole A.B.C. de dessin”, una scuola per corrispondenza di Parigi ed inizia così, nel tempo libero, a studiare teoria del disegno e ad applicarsi nella pittura. Compra libri d’arte, impara a suonare il violino e il clarinetto. Coltiva cioè, come meglio può, i suoi interessi culturali. In quel periodo la sua pittura è vicina al realismo di fine Ottocento: si appassiona ai pittori lombardi quali Leonardo Bazzaro e Gerolamo Favretto. Pittori inclini a rappresentare scene di vita rurale di quotidiana normalità.
Nel 1957 cambia lavoro: viene assunto da una ditta pubblicitaria di Milano in qualità di cartellonista pubblicitario e nel 1969 continua la stessa attività lavorativa in una azienda legnanese. In quegli anni partecipa a mostre collettive, a premi di pittura e frequenta l’Associazione Artisti Legnanesi. A Legnano, conosce Agostino Facconi, presidente dell’associazione e titolare di una tipografia. Inizia un’amicizia costruttiva e stimolante per l’opera di Remo.
Verso la fine degli anni ‘60, la pittura di Scazzosi inizia a cambiare. Remo si appassiona all’opera dei maggiori esponenti dell’Informale italiano: Alberto Burri, Lucio Fontana, ma soprattutto Afro Basaldella. Da qui la sua pittura si trasforma radicalmente: l’immagine tradizionale si deforma, quasi si dissolve per lasciare spazio al colore che diventa l’elemento più importante. Le tematiche sociali di quegli anni entrano nella sua opera: dall’ecologia, un tema fondamentale spesso ripreso, all’uomo e alla sua capacità di rinascere e trasformarsi, o di distruggere e distruggersi. Nei primi anni ‘80, conosce monsignor Marco Ceriani, altra figura importante per il percorso artistico di Scazzosi. Affascinato dai suoi dipinti sarà di stimolo e forte incoraggiamento per proseguire sulla strada dell’astrattismo.
Nel 1985 decora la chiesa di Casate (frazione del comune di Bernate Ticino). Remo Scazzosi vive a Busto Garolfo e ancora lavora, con più calma, certo, ma sempre con la voglia di mettersi in gioco.