Magenta e Corbetta sono sconvolte per la tragedia che ha strappato alla vita un lavoratore. Pietro Acri di 55 anni viveva a Corbetta dove era sposato con figli e lavorava alla Guala Closures Group di strada cascina Peralza. Ed è morto sul posto di lavoro schiacciato da un macchinario verso le 22 dell’altra sera. Una morte assurda. Il fratello Carlo, già segretario della sezione magentina del Partito della Rifondazione Comunista, si affida a facebook per manifestare pubblicamente il suo dolore. “Abbiamo condiviso cosi tanti ricordi: – scrive – la nostra educazione, i nostri genitori, i giorni della nostra vita. Tu sarai per sempre accanto a me”. Ieri il cielo grigio rendeva ancora più triste lo stabilimento dove si era appena verificato il dramma. Fuori le solite auto parcheggiate, il traffico della statale 526 e tutt’attorno i campi. Dentro il dolore dei colleghi che l’altra sera stentavano a credere a quello che era appena successo.
La Guala si occupa di produzione di tappi per bottiglie e lo stabilimento di strada cascina Peralza venne ampliato con tanto di inaugurazione in pompa magna nel mese di luglio del 2012. Un evento che venne definito ‘di rilevanza nazionale’ alla presenza di autorità importanti pronte a scommettere sul futuro del polo produttivo magentino. Ma cos’è accaduto lunedì sera? Se c’è stata qualche mancanza nella sicurezza dell’ambiente di lavoro saranno le indagini e gli accertamenti che continueranno anche nei prossimi giorni a stabilirlo.
Ora è solo il momento del dolore e delle lacrime. “Le responsabilità dovranno essere accertate con chiarezza e tempestività – recita una nota della Cgil Lombardia – In ogni caso, qualsiasi sarà l’esito, si tratta ancora una volta di un incidente di troppo. Siamo e saremo vicini alla famiglia e ai colleghi in ogni modo possibile. La Slc – Cgil continuerà la sua battaglia per la sicurezza sul lavoro e perché questa lunga catena di denunce e incidenti abbia fine”.