Continua la nostra storia delle Vie turbighesi (32-37), convinti come siamo che solamente la memoria può valorizzare un territorio e creare un senso di appartenenza al paese
32 – CESARE GIULIO (Via)
Fu il podestà Carnevali che – con delibera n. 72 del 14 dicembre 1935 – denominò il ““tratto di strada che da Via Stazione – dopo la casa Moretti (Farmacia) – va verso la via Cotonificio”. Si trattava allora di una Via nuova a lato della quale nel 1952 sarebbero state innalzate le scuole Elementari. Infatti, l’emanazione della legge 589/1949, che favoriva l’erezione di nuovi edifici scolastici, diede la spinta necessaria all’Amministrazione di Luigi Bianchini, la quale incaricò l’ing. Abelardo Ferraresi di Milano per un progetto che fu realizzato in due lotti nei primi anni Cinquanta.
33 – CHIESA PARROCCHIALE (Via, alla)
Collega la via XXV aprile al Cimitero comunale ed è di antica memoria e tradizione in quanto costeggia l’area del castello medievale (XIII secolo) fino al camposanto, vicino al quale sembrerebbe esserci anche la necropoli romana.
34 – CINQUE VIE (piazzetta)
Anche i numeri possono dare la denominazione a una piazzetta, così Turbigo può vantarne una con ben cinque Vie (la dicitura è presente anche in altre località, ad esempio ‘Quattro strade’ verso Busto). E’ nata come incrocio delle Via Matteotti, Lonate, Mazzini, Trieste, Nosate e fu denominata dal Consiglio Comunale il 12 agosto 1951.
35 – COL DI LANA (Via)
Denominata nel 1932 come ‘Via Privata’, collega Via Roma con Via Pasubio. Il Col di Lana è una montagna delle Dolomiti che si trovava al confine tra l’impero austroungarico e il Regno d’Italia e fu teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale che lasciarono sul terreno circa 8000 morti. Tra questi anche il fante turbighese CAVAIANI Arnaldo, di Antonio e Maria Ranzani, nato a Turbigo il 24 settembre 1895, appartenente al 60° Rgt. Fanteria, ucciso il 24 ottobre 1915 da un’esplosione di granata a Levine (Col di Lana).
36 – COLOMBO CRISTOFORO (Via)
Collega la Via Matteotti con la Via Buonarroti e fu denominata dal Consiglio Comunale del 12 agosto 1951.
37 – COMBATTENTI, REDUCI E DECORATI AL VALORE (Piazzetta)
Una delle ultime iniziative che Franco Marzorati, in qualità di presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, portò avanti nel periodo che guidò tale associazione, fu la proposta di denominazione di una piazzetta (quella individuata dall’area verde S.S. 341-Via Volta-Via Coni Zugna) che ha Giunta Municipale del tempo accettò di buon grado, rendendola ufficiale con delibera n. 503 del 10 settembre 1991.
Il monumento è discreto, costituito da un cippo di sasso che riporta la scritta: “I cittadini di Turbigo a perenne ricordo dei loro figli combattenti, reduci e decorati al valore”. La piazza fu inaugurata in occasione della celebrazione del 73° anniversario della Vittoria (3 novembre 1991), cerimonia durante la quale Franco Marzorati lesse, con la consueta passione, il discorso esaltando gli ideali della Patria, del passato glorioso del popolo italiano.
Furono chiamati ad inaugurare la piazza: Nicolò De Sario, maresciallo d’aviazione, medaglia d’0argento al V.M.; Ernestino Giudici, sergente pilota d’aviazione, Medaglia d’Argento al V.M.; il sergente Santino Facheris, Croce di Guerra al V.M., consigliere della sezione locale dell’associazione, al qual fu conferito l’onore di scoprire il tricolore che ricopriva il cippo (la dettagliata cronaca della cerimonia fu pubblicata su Ticinomese del dicembre 1991).
Il cippo della memoria è curato dall’associazione (in particolare da Lino Braga) che, recentemente, lo ha contornato di sassi bianchi del Ticino e non manca mai di avere, nei confronti di questo simbolo, la dovuta attenzione, proprio perché la memoria è un pattimonio universale.
FOTO 4 novembre 1991. Inaugurazione piazzetta dedicata ai Combattenti, Reduci e Decorati al Valore’. Sta parlando il presidente Franco Marzorati, presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Alle sue spalle il sindaco Marcoaurelio Vezzani e i decorati al Valor Militare