PARMA – Nel corso della mattinata odierna si è riunito presso l’Autorità di Bacino del Fiume Po a Parma l’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto Idrografico del Po per fare il punto sulle riserve idriche a fronte di condizioni meteo che stanno destando qualche preoccupazione. L’incontro ha previsto una serie di collegamenti in videoconferenza tra cui quello con Regione Lombardia, dove ha presenziato una rappresentanza dell’Ente ospitante, oltre che di ARPA, di ANBI Lombardia, dei Consorzi regolatori e delle società produttrici di energia idroelettrica regionali.
Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Francesco Puma ha aperto i lavori, dando il via ad un aggiornamento, dai vari tavoli in collegamento, della situazione di disponibilità idrica in atto ribadendo come il quadro complessivo sia appena nella media mentre tutta l’asta del Po riflette un’evidente tendenza all’esaurimento delle risorse: il livello del fiume a Cremona è attualmente sotto i livelli medi del 30% rispetto ai valori di periodo.
Il Presidente di ANBI Lombardia Alessandro Folli, delegato a rappresentare ANBI nazionale, ha sottolineato oltre alla scarsità di piogge – veramente poche tra dicembre e gennaio scorsi a fronte di qualche nevicata in più a fine febbraio – anche l’abbassamento delle falde acquifere ribadendo la necessità del risparmio idrico e l’aumento della ritenuta d’acqua nei bacini per avere risorse sempre disponibili anche nei periodi siccitosi, essenziali, dopo gli usi umani, in primis per l’agricoltura.
Ha osservato Folli: “Anche da ANBI nazionale, che qui oggi rappresento, c’è la massima disponibilità a collaborare per la messa a punto, nel caso vi fosse necessità, di misure opportune per contrastare un’eventuale siccità; al momento non è ancora allarme ma se l’evoluzione del trend non subirà particolari svolte dovremo entrare nel merito della questione ben oltre il risparmio idrico”.
Sul risparmio idrico ha ruotato anche l’intervento del Direttore del Consorzio del Ticino Doriana Bellani, che ha riferito di afflussi, dal Lago Maggiore, in media e di deflussi minimi, attuati da un’oculata regolazione dei livelli che ha puntato all’ottenimento di una riserva idrica in previsione dell’imminente stagione irrigua.
Alessio Picarelli dell’Autorità di Bacino ha invece ricordato, come da bilancio idrico, un’economia di acqua del 5% raggiunta nel distretto del Po, esprimendo al contempo la necessità di convocare un tavolo tecnico ristretto per la gestione in tempo reale dei dati sui volumi irrigui all’insegna di un’auspicata sempre maggiore efficienza idrica con un adeguamento del SIGRIAN, il sistema informativo a tecnologia GIS per la pianificazione e la programmazione in campo irriguo, con dettagli a livello di bacino, di regione e di ente irriguo.
Unanimemente la situazione è stata riconosciuta come preoccupante ma non ancora allarmante, permanendo comunque alta l’attenzione sul Po e le Alpi orientali, all’insegna di una severità idrica bassa che ancora però riesce a soddisfare le esigenze di tutti gli utilizzatori. Per verificare l’evoluzione del trend sarà necessario attendere fine marzo e poi inizio aprile. I vari soggetti presenti all’incontro si sono dati appuntamento tra un mese per un nuovo aggiornamento.