Un cortile invisibile. Quello conosciuto da tutti come il ‘Cantun’ ad Arluno dove questa mattina si è svolta una vasta operazione della DDA. Traffico di enormi quantitativi di cocaina dalla Colombia e un giro di soldi da capogiro. Le basi era li, a poche centinaia di metri dal pieno centro del paese dove nessuno dice di avere sentito o visto qualcosa. Dove nessuno ha mai avuto sospetti su qualcuno, ma nemmeno è in gradi di dire che ieri mattina c’erano le forze dell’ordine in quella zona. Siamo in via Martiri della Libertà all’altezza del civico 51. Una via lunga che, di fronte ad una pizzeria, vede una stradina senza uscita costellata di corti e appartamenti. All’ingresso un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino, beneaugurante. Un luogo talmente chiuso che gli stessi investigatori consideravano difficoltoso operare tramite appostamenti. Il rischio di essere scoperti era troppo forte.
“Forze dell’ordine? Io questa mattina stavo lavorando, non posso avere visto”, commenta una donna. Ed è la stessa frase pronunciata da altre persone incontrate lungo quella strada a fondo chiuso. Eppure li abitava Guido Nicola, considerato dagli investigatori affiliato alla famiglia di ‘ndrangheta dei Gallace. Sempre secondo l’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Giudice per le Indagini preliminari Maria Cristina Mannocci, sarebbe lui da avere effettuato la consegna di stupefacente agli acquirenti e ad avere provveduto alla raccolta del denaro.
Ad avere intrattenuto i rapporti con i fornitori sudamericani e ad avere partecipato al ritiro dei telefoni blackberry criptati da distribuire ai sodali. Ed è Arluno a comparire spesso nell’ordinanza, come a pagina 28 dove si legge: “La base logistica del sodalizio è certamente Arluno dove abitano alcuni degli indagati tra cui lo stesso Riitano Francesco che, pur formalmente residente in Germania, abita di fatto a Rogorotto, frazione di Arluno”. Nella stesa via Martiri della Libertà viveva Agazio Samà che sovrintendeva in particolare “alle operazioni di stoccaggio e deposito dello stupefacente”, presso la corte al civico 51 della stessa via e “presenziava agli incontri con altri associati”. A breve pubblicheremo l’intera ordinanza.