Emergono particolari importanti dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 21 persone nell’ambito di una vasta indagine sul traffico di stupefacenti dalla Colombia e che vede Arluno come base del sodalizio criminale. E personaggi affiliati residenti tra Arluno, Vittuone, Sedriano e Corbetta. I nomi sono quelli di Francesco Riitano, domiciliato ad Arluno, Nicola Guido e Agazio Samà anche loro residenti ad Arluno. Gli investigatori hanno minuziosamente documentato lo scambio di pacchi, zaini, borse. Cocaina in cambio di soldi. Un esempio di tale scambio è ben documentato dalle intercettazioni del 21 aprile dello scorso anno ad Ossona, quando la periferica ambientale ha registrato il rumore provocato dall’apertura di sei cerniere. O il 10 aprile quando Nicola Guido si reca in via Padre Romero ad Arluno, “strada chiusa e fuori da potenziali osservatori” e si incontra con una persona di nome Alessandro.
Anche in quell’occasione dalla periferica ambientale si sente aprire e chiudere una cerniera con il classico rumore del fruscio delle banconote. Sospetti più che fondati perchè tre successivi controlli da parte delle forze dell’ordine, sempre lo scorso anno, sulle auto usate in occasione di questi scambi, hanno portato al sequestro di quasi 450mila euro in contanti. Anche la presenza di vani occulti di almeno quattro delle auto riconducibili agli indagati, rappresenta un ulteriore riscontro. Gli investigatori scoprono che la base logistica del sodalizio si trova al civico 51 di via Martiri della Libertà, luogo in cui dimorano stabilmente gli indagati Nicola Guido e Andrea Agazio Samà. In via Martiri della Libertà il sodalizio “dispone di un complesso abitativo costituito da diversi appartamenti riuniti attorno ad una corte che viene utilizzato sia per lo stoccaggio della sostanza stupefacente che per riunioni strategiche”. Si tratta, scrivono i magistrati, di un luogo strategico che ben si presta a tale utilizzo in quanto particolarmente appartato e dotato di un unico accesso da una stradina stretta a fondo chiuso facilmente controllabile tanto che nel corso delle indagini non è stato possibile effettuare servizi di osservazione, controllo e pedinamento. Stando così le cose gli investigatori hanno piazzato una telecamera capace di riprendere i veicoli che entravano ed uscivano da quella zona.
Tra gli affiliati i ruoli erano ben distinti. una vera e propria organizzazione gerarchica dove ognuno aveva il suo compito, tanto che a confermarlo è stato il collaboratore di giustizia Antonino Belnome in un suo vecchio interrogatorio: “Sia Guido Nicola che Ciccio Riitano sono affiliati e sono coinvolti in attività di traffico di sostanze stupefacenti, ma con ruoli ben diversi. Nello specifico Riitano Francesco ha sicuramente un ruolo di primo piano ed una posizione riconosciutagli dal contesto criminale di appartenenza, mentre Guido Nicola ha un ruolo minore, potrei definirlo un trasportatore”.