L’infermiera scrive un post a commento del nostro articolo dove descrivevamo la felicità dell’Equipe del PS di Cuggiono nel salvare un infartuato, le cose da fare per salvare la vita a chi è colpito da questa patologia.
Del Gobbo che ormai è diventato un nostro fedele lettore, ci ha fatto notare l’interessante suggerimento.
Visto che condividiamo interamente ciò che c’è scritto ve lo riproponiamo integralmente:
Claudia scrive: “Dunque …intanto bravi ai colleghi, poi ho letto l’articolo e per il resto essendo un infermiera di emodinamica, ritengo di poter dire la mia e spero sia utile a chi viene colpito da un infarto . In caso di infarto il paziente NON DEVE ANDARE IN NESSUN PRONTO SOCCORSO.
DEVE FARE TRE NUMERI E RESTARE A CASA il numero è 118 (o il 112 Ndr.) questo perché se ha un infarto e si reca in pronto soccorso da solo può durante il tragitto avere un’aritmia che gli provoca un arresto cardiaco e NESSUNO ha un defibrillatore nella propria auto. Il 118 invia i soccorsi adeguati che invece hanno il defibrillatore ed un équipe esperta composta da un infermiere ed un rianimatore.
Queste persone si occuperanno di accompagnare la persona con i mezzi adeguati ed in sicurezza fino al primo ospedale dove è presente una sala di emodinamica. Le informazioni da DARE alla popolazione sono queste. Il cuore in caso di infarto perde cellule di minuto in minuto, il tempo che trascorre tra l inizio del dolore e la riapertura del vaso è VITA E SPESSO FA’ LA DIFFERENZA. Esiste un termine tecnico, che tradotto in italiano è dalla porta al pallone … cioè Il tempo che trascorre dalla porta di accesso in pronto soccorso alla riapertura del vaso con il pallone fa la differenza. Questo tempo per essere ottimale non deve essere superiore ai 90 minuti. Spero che il post sia utile e spero che la popolazione che purtroppo giunge sul lettino della sala di emodinamica dove lavoro risponda alla domanda che facciamo sempre ” con cosa è arrivato qua? CON IL 118”
Ricordiamo a chi legge che è stato istituito il NUE (Numero Unico Emergenze) che è il 112.
Il servizio “Numero Unico Europeo d’ emergenza 112″ rappresenta un modello di servizio di emergenza unico in Italia che ripropone quello già adottato in diversi Paesi europei. Tutte le telefonate di emergenza confluiscono in un’unica Centrale Operativa (Call Center NUE 112), qualsiasi numero di soccorso il chiamante abbia composto, compreso lo stesso 112. Gli operatori del Call Center smistano le chiamate, dopo aver localizzato il chiamante e individuata l’esigenza, all’ente competente per la gestione dell’ evento di emergenza: Arma dei Carabinieri (112), Polizia di Stato (113), Vigili del Fuoco (115), Emergenza Sanitaria (118).