E’ stato notificato al comune di Magenta il ricorso di Città Metropolitana contro il Piano di Governo del Territorio approvato pochi mesi prima delle elezioni. Un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato da un ente dello stesso colore politico della passata amministrazione magentina. “Il ricorso – spiega l’attuale sindaco Chiara Calati – riguarda alcuni ambiti di trasformazione per i quali viene contestato il consumo di suolo. La zona del laghetto, ex cava dietro la piscina, la ex zona Fiera e quella subito dopo. Ovvero gli ambiti T6, T9 e T10”.
Il primo cittadino spiega altresì che questo ricorso ha obbligato il Comune ad emettere un bando per designare il legale che seguirà la pratica. “Siamo costretti ad usare denaro pubblico per contrastare questo ricorso – continua il sindaco Calati – Aggiungendo che l’idea di sviluppo della città è molto diversa da quella della passata amministrazione. “La nostra prospettiva è quella di una città aperta e attrattiva – commenta – con insediamenti produttivi e ricettivi e la creazione di esperienze tecnologiche e start up”. Giusto per parlare dei due siti di maggiore interesse, la ex Novaceta e la ex Saffa, Chiara Calati spiega che mentre per la prima vi sono degli aspetti in parte condivisibili (quelli inerenti la parte pubblica), per la ex Saffa il dissenso è totale.
“Resta il fatto – conclude – che questo ricorso ha una grande importanza dal punto di vista politico. E’ un giudizio mosso da un ente dello stesso colore politico della passata amministrazione e questo la dice tutta”. Oltre al ricorso di Città Metropolitana sono stati presentati altri sei ricorsi da parte di privati, 5 al TAR e uno al Presidente della Repubblica.