Sono una prelibatezza, valgono tanto oro quanto pesano e nessuno li conosce. Nessuno, o quasi. Perché i funghi porcini del Ticino sono una vera rarità. Proprio in questi giorni è ripartita la stagione del porcino, quello del Ticino. Ma riuscire ad individuarlo non è cosa semplice. Occorre essere dei grandi conoscitori del territorio, come Andrea Azzimonti e l’amico Max che ne hanno trovati parecchi nei giorni scorsi. “Mi hanno offerto 50 euro per tre funghi porcini litèe – commenta Azzimonti – Ma ho preferito tenerli e mangiarli per il mio compleanno. Non è cosa di tutti i giorni riuscire a trovarli”.
Il pericolo è proprio questo. Che la zona venga presa di mira da escursionisti improvvisati armati di bastoni e capaci solo di distruggere il sottobosco. E’ questo il timore di Azzimonti e di coloro che frequentano spesso il Ticino. Il litèe cresce nella sabbia dove si mimetizza. “Per individuarlo – continua – occorre avere un occhio incredibile”. Quali sono i posti dove si trovano i porcini del Ticino? Occorre tenerli segreti, proprio per evitare danneggiamenti. Chi li conosce non li rivela. Quasi come nella caccia alle pagliuzze d’oro che ancora oggi si possono trovare setacciando il fiume. Oggi l’oro del fiume si può dire che sia il porcino. Tanto buono, quanto difficile da trovare.
“Se parli con gli anziani e dimostri di averli trovati e di conoscere i posti dove trovarli diventi automaticamente un idolo”, continua il cuggionese. Trovare i porcini del Ticino e andare a cercarli è una tradizione che si tramanda di padre in figlio da anni e anni. “Conta molto l’acidità delle foglie delle piante – rivela Azzimonti -Ad esempio platani e pioppi sono negativi per la crescita dei porcini”. Qualche aiuto lo potrebbero fornire i cani, a patto che vengano addestrati fin da cuccioli. Per il resto ci si deve affidare all’esperienza, perché il porcino del fiume rimarrà sempre una rarità da conservare gelosamente.