Facciamo una premessa. Se bloccavano me non me ne importava niente. Di cosa parliamo? Di Facebook. Strumento che, piaccia oppure no, è diventato fondamentale per i giornalisti. Non per quelli, come il sottoscritto, che non corrono dietro a tutti i post che vengono piazzati sulle varie pagine. Questa categoria di cronisti delle segnalazioni su facebook non sa che farsene. Ma è fondamentale per rilanciare gli articoli. Questo, effettivamente, è importante anche per chi, come me, non è proprio attaccato a Facebook in maniera perenne.
Capita così che uno se la prenda quando viene bloccato per la quarta volta e gli venga impedito di rilanciare i vari articoli sulle diverse pagine di comune interesse. Ovvio, nella vita ci sono ben altre cose per cui prendersela. Ma un po’ infastidisce. Francesco Maria Bienati ha ricevuto questa ‘punizione’ che continuerà per sei giorni. Per quale motivo? Non è dato a sapere. Chi ha richiesto il blocco? Non è dato a sapere.
Quindi viene da dire: caro Facebook sei proprio antidemocratico. Non ti viene il sospetto che tizio abbia richiesto il blocco del tal Bienati per il solo fatto che il Bienati non gli sta simpatico (mica possiamo piacere a tutti…) o non vuole che divulghi gli articoli di CorriereAltomilanese? Non ci pare che abbia scritto frasi razziste, immagini pornografiche o che incitino alla violenza o chissà quali altre nefandezze. Insomma, caro Facebook. Un minimo di controllo lo dovrai pur fare sulla legittimità di tali richieste.