Sembra che il Sindaco Calati e il Vicesindaco Gelli siano finalmente riusciti il 21 settembre scorso nell’intento di incontrare il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese per condividere la situazione migranti a Magenta. A stretto giro Progetto Magenta ha ricevuto risposta dal Sindaco Calati all’interpellanza presentata per conoscere gli intendimenti dell’Amministrazione Comunale dopo il tanto sospirato e invocato incontro con il Prefetto. Ottimo. L’incontro è già stato commentato dal Sindaco a mezzo stampa, anche se nessuna informazione è stata condivisa nelle sedi più appropriate con la cittadinanza.
“…Occorre che la cittadinanza venga informata in modo regolare sulla effettiva situazione e sulle modalità dell’accoglienza: la mancanza di informazioni ha favorito il diffondersi di sentimenti di rifiuto delle persone”. Cit. Progetto Magenta – Programma Elettorale 2017
Il Sindaco Chiara Calati si muove nel solco di chi per cinque anni si è dichiarato “di casa” in Prefettura, alzando le mani impotente alle decisioni imposte al territorio magentino e – SOPRATTUTTO – senza dare mai visibilità alcuna alla cittadinanza. Evidentemente certe cattive abitudini sembrano prosperare anche tra i banchi della Giunta Calati. Siamo costretti quindi ad azzardare una ricostruzione della “questione richiedenti asilo a Magenta” per cercare di fare finalmente un po’ di chiarezza.
Grazie alle dichiarazioni fatte alla stampa locale e alle risposte alla nostra interpellanza siamo riusciti a capire che:
1 – L’ex Sindaco Invernizzi, prima dello scadere del proprio mandato, ha sottoscritto il cosiddetto Protocollo Lamorgese, che permette a Magenta di aderire al Sistema SPRAR.
2 – Dal sito di ANCI Lombardia apprendiamo che “grazie all’accordo viene data attuazione al Piano ministeriale di ripartizione definito alcuni mesi fa con l’ANCI, che prevede l’attivazione di una clausola di salvaguardia a seguito dell’adesione volontaria dei Comuni al sistema SPRAR. In questo modo, ai Comuni aderenti allo SPRAR sarà assegnato un numero di richiedenti asilo proporzionato alla popolazione residente, nella misura massima del 2,5/3 per mille”.
Quindi, a Magenta non arriveranno altri richiedenti asilo NON perché il Sindaco Calati ha puntato i piedi con il Signor Prefetto, ma perché il Sindaco Calati ha avuto il coraggio politico di non togliere la firma apposta dal suo predecessore al protocollo Lamorgese, visto che, stando a quello stesso protocollo, il numero dei richiedenti asilo in città supera GIA’ la quota massima che, sottoscrivendo quel protocollo, i Sindaci hanno accettato per le rispettive città.
O no? Sfumature? Mica tanto.
Sempre sulla stampa locale leggiamo: “Proprio con l’attuazione dello SPRAR potrebbe aprirsi la chance di spostare alcuni ospiti in nuovi progetti di accoglienza”. Qui le idee sembrano confuse, e anche le dichiarazioni rilasciate. Per attuare lo SPRAR occorre che il Protocollo Lamorgese venga attuato e, soprattutto, per la realizzazione di uno SPRAR serve la collaborazione dell’Amministrazione Comunale. Se la città di Magenta accettasse di ospitare uno SPRAR, noi di Progetto Magenta saremmo pronti a sostenere questa scelta perché riteniamo sia è l’unica strada per realizzare una vera accoglienza e una concreta integrazione. Ma noi siamo Progetto Magenta, una lista civica trasversale che guarda esclusivamente all’interesse della comunità cittadina e deve fare i conti solo con il proprio senso civico.
Il Sindaco Calati, invece? E’ davvero disposta a pagare il prezzo politico per l’attuazione di uno SPRAR a Magenta? Oggi sia la Vincenziana sia la Cascina Calderara ospitano un CAS, ovvero un Centro di Accoglienza Straordinario, la cui apertura e gestione NON dipendono dal Comune. Attuare il modello SPRAR significa che il Comune decide di essere coinvolto direttamente nell’accoglienza, significa avviare un sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, diverso dall’attuale sistema dei CAS che, come la Vincenziana e la Cascina Calderara, sono invece affidati a enti terzi o cooperative.
Quindi? CAS o SPRAR per la Giunta Calati? O Magenta inaugurerà un nuovo istituto, realizzando un mix di entrambi? La terza dichiarazione che urge verificare: il Sindaco Chiara Calati dice di auspicare il “coinvolgimento dei migranti in progetti di pubblica utilità”. Bene! Altri Comuni lo fanno già, e da un pezzo. Noi di Progetto Magenta abbiamo avuto modo di studiare da vicino quanto è previsto e realizzato in alcuni di questi Comuni: se Magenta volesse, potrebbe già impiegare i giovani richiedenti asilo presenti sul nostro territorio in lavori di pubblica utilità.
Cosa o chi glielo impedisce? Anche in questo caso, il Sindaco Calati è disposta a pagare il prezzo politico di questa scelta, spiegandola ai propri elettori e, soprattutto, dimostrando nei fatti che, oltre ai richiedenti asilo, è disposta a offrire la medesima possibilità anche ai residenti disoccupati o che vivono difficoltà economiche di diverso tipo? Sempre Progetto Magenta nel proprio programma scriveva: “Occorre partire da una reale e fattiva collaborazione tra Comune e Prefettura per la gestione della situazione dei richiedenti asilo presenti a Magenta. E’ fondamentale affrontare il problema dei richiedenti asilo – oggi ospitati presso la Vincenziana e la cascina Calderara – e favorire la costruzione di progetti tesi a promuovere e realizzare un loro impiego concreto in lavori utili per la collettività”. Per farla breve: l’attuazione dello SPRAR e l’avvio di progetti di vera e concreta integrazione dipende dal realizzarsi del Protocollo Lamorgese. Quindi, delle due una: o il Sindaco Calati accetta il Protocollo Lamorgese e lo attua – SPRAR e Progetti di integrazione lavorativa compresi – oppure la situazione a Magenta non è destinata a cambiare di una virgola, e per parecchio tempo ancora.
Infine, ci permettiamo di portare a conoscenza del Sindaco Calati la bella iniziativa attiva in città fino a qualche anno fa. Dal 2007 al 2015 a Magenta si è sempre celebrata, in autunno, la Festa dei Popoli e delle Regioni del Mondo, una iniziativa che, dopo gli avvicendamenti che hanno caratterizzato la Parrocchia SS.Giovanni Battista e Girolamo Emiliani della Zona Sud, non è stata più realizzata. Perché l’Amministrazione Comunale non riprende da dove si è lasciato, dando un segnale forte, coinvolgendo in una grande rete tutte le realtà cittadine e facendosi carico di realizzare una Festa delle Regioni del Mondo con le tante nazionalità già ampiamente rappresentate a Magenta? Questo sì che sarebbe un messaggio chiaro: un primo passo verso la conoscenza di altri popoli e culture, di cui anche il nostro tessuto urbano è ricco.
PS Un ultimo rilievo: in campagna elettorale abbiamo sempre detto che chi prometteva di chiudere la Vincenziana mentiva sapendo di mentire. Appunto.