È rimasto sott’acqua per tantissimo tempo. Un’ora circa prima di essere riportato sull’alzaia dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Un tempo lunghissimo. Alla fine per il piccolo Yousaf Haris di 8 anni non c’e’ stato niente da fare. Tutto è successo nel pomeriggio di oggi quando il bambino di origini pakistane stava scendendo da via 3 Giugno per dirigersi verso casa. Ha raggiunto l’alzaia del Naviglio Grande, ma la bicicletta si è capottata facendolo finire in acqua. Qualcuno ha visto la scena e ha allertato immediatamente i soccorsi arrivati a Turbigo con i vigili del fuoco volontari di Inveruno e I sommozzatori, oltre ad un’ ambulanza della Croce Bianca. Le operazioni di ricerca sono proseguite per diverse decine di minuti.
Il bimbo è stato trascinato dalla corrente fino ad una griglia nei pressi della centrale idroelettrica dove è rimasto impigliato.
Una volta riportato sull’alzaia sono cominciate le manovre rianimatorie continuare fino alla decisione di trasferirlo in elicottero all’ospedale di Bergamo. Un disperato tentativo di salvarlo. Saranno i carabinieri della compagnia Legnano a ricostruire l’accaduto. Militari che, alla tarda orai di ieri, erano ancora sull’alzaia alla ricerca di elementi. Il bambino, dopo la giornata trascorsa a scuola, le elementari del paese, stava tornando a casa. Viveva proprio davanti al Naviglio Grande e si trovava a pochi metri dall’abitazione quando è finito in acqua.
Era il primo giorno che usava la bicicletta da solo. Disperati i genitori si sono precipitati sull’alzaia. Un po’ tutta la comunità pakistana, particolarmente numerosa a Turbigo, si è recata a casa dei genitori. Hanno manifestato tutta la loro vicinanza a mamma e papà distrutti dal dolore.