Un grande passo avanti verso la realizzazione di un sogno. Oggi al Centro Parco ex Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo è stata presentata una candidatura. Quella mediante la quale si chiede di estendere il riconoscimento MAB Man & Biosphere dell’Unesco oltre il limite settentrionale della riserva attuale, fino al confine svizzero. Includendo così l’intero ambito del lago Maggiore e dei comuni rivieraschi e il territorio afferente al Parco Nazionale della Val Grande e del parco Regionale del Campo dei Fiori. Il direttore del Parco Claudio Peia ha presentato l’evoluzione dei Parchi, dalla nascita fino ai giorni nostri.
“Ma un titolo come quello di essere riconosciuti MAB Unesco – avverte – non è una medaglia, ma una assunzione di responsabilità. Dobbiamo portare fuori dai nostri territori le buone pratiche dei parchi”. La proposta di ampliamento andrà ad includere ulteriori 148 comuni. A relazionare in merito a tale progetto sono stati il presidente dell’assemblea consultiva dell’area MAB David Guenzi e il vice Flavio Polloni. “I risultati conseguiti – ha detto Guenzi – hanno aumentato in noi la consapevolezza che appartenere all’area MAB è un valore aggiunto. Per reperire fondi, per il marketing, è un’occasione per fare sistema e progetti, per ottenere prestigio sul piano internazionale”.
L’obiettivo odierno è quello di realizzare un grande parco transnazionale ai confini con la Svizzera. La cronistoria del progetto è stata trattata da Monica Perroni e Francesca Trotti. Per il presidente del Parco del Ticino Gian Pietro Beltrami quello di estendere il riconoscimento MAB “è un sogno che potrebbe ben presto realizzarsi”. Sulla stessa linea Adriano Fontaneto, presidente del parco Piemontese e del Lago Maggiore. E Cristina monvalle, del parco val Grande ufficio conservazione e promozione della natura, ha aggiunto: “Abbiamo aderito fin da subito a questa proposta di fare rete. La nostra strategia è di proiettare verso nord il progetto facilitando quel lavoro che riguarda il parco nazionale del Locarnese che dovrà essere confermato l’anno prossimo attraverso un referendum popolare”. Se i grandi nomi della politica erano assenti a Lonate Pozzolo dove forse non tutti, hanno compreso a pieno l’importanza di estendere la riserva MAB fino al confine svizzero, non sono mancati coloro che da sempre hanno lottato per la salvaguardia del fiume azzurro, del suo ambiente circostante, della biodiversità e di tutto il patrimonio di cultura che ne consegue.
E’ il Coordinamento Salviamo il Ticino. Tornando indietro negli anni e ripercorrendo la storia la mente ci riporta al 2003 quando 50 associazioni si unirono per denunciare l’inquinamento del Ticino causato dalle acque luride provenienti dal sistema di depurazione di Sant’Antonino. “Oggi – commenta Claudio Spreafico del Coordinamento – aggiungiamo un altro tassello per la valorizzazione e la tutela della Valle del Ticino e dei suoi abitanti”. Nel 2007 le associazioni si costituirono nel Coordinamento Salviamo il Ticino organizzando a Vigevano un convegno per consegnare alle autorità regionali e ai parchi lombardo e piemontese più di ventimila firme per chiedere miglioramenti in tema di qualità e quantità delle acque del Ticino e un unico Parco. “Oggi finalmente parliamo di Biosfera della valle del Ticino – conclude il Coordinamento – Oggi al Centro Parco di Tornavento presentiamo la maglietta con il simbolo. Realizzato dai ragazzi delle scuole, che rappresenta questo importante risultato che, presto, vedrà coinvolta anche la Svizzera, dove nasce il Ticino”.