E’ una pianta di ulivo il dono di studenti, genitori, personale dell’istituto Torno alla Dirigente Scolastica Maria Merola per il trentennale della scuola.
Sabato 16 dicembre al Torno di Castano Primo hanno preso il via le manifestazioni per i 30 anni della sede dell’istituto. Fino al 1987 i 600 studenti erano ospitati in locali di fortuna nel centro del paese. Poi venne la sede di Piazzale Don Milani. Legittimi i festeggiamenti, ora che a studiare al Torno sono in 1600.
Mattina del 16 dicembre: doveva essere un momento ‘ufficiale’, invece è stata invece una bella festa. Prima il saluto della Dirigente Scolastica, e gli interventi di due relatori simbolo: Luca Bottini, ex-studente dell’indirizzo chimico, che ora si occupa di sociologia urbana e Giuliano Cipelletti, ex-docente di Lettere, vero talento nel portare all’interno della scuola i personaggi chiave della società civile. A seguire le parole dei presidi che hanno reso grande la scuola: Graziella Pastori, Nicolina Francavilla, Luciano Marzorati. I loro interventi hanno ricordato come i temi caldi degli ultimi 30 anni di storia italiana sono passati anche dal Torno: l’apertura all’Europa e al mondo, l’immigrazione e l’arrivo dei primi studenti stranieri, la crisi economica, l’irruzione delle nuove tecnologie, l’intreccio sempre più stretto tra scuola e lavoro. 30 anni di scuola, 30 anni di vita, ben rappresentati anche da un video realizzato per l’occasione dalla giovane prof Tiziana Campanella.
Alla fine brindisi, saluti e auguri con il sax di Alfredo Ponissi, amico di lunga data della scuola, e il dj set di Marco (ex-studente).
Ma l’anniversario non si esaurisce qui. ‘Altri appuntamenti – precisa la vicepreside Donatella Barbieri – sono previsti lungo tutto l’anno scolastico: una giornata per gli ex-studenti, un incontro con la giornalista Tiziana Ferrario sul ruolo della donna nella società e nella ricerca, una conferenza con Ermano Paccagnini, ex-docente del Torno e ora professore ordinario presso l’Università Cattolica. Infine una serata dedicata a musica e spettacolo.’
Gran finale a maggio con il progetto che ha forse più a cuore: la creazione di un museo permanente. Per allora l’ulivo si sarà già ben ambientato nel suo nuovo spazio. Simbolo di pace, tenacia, passione per la conoscenza, sarà un monito per i prossimi 30 anni. E oltre.
Lia Sabbadini