Chiedere spiegazioni all’agente in divisa è un sacrosanto diritto del cittadino. E fornire le spiegazioni è sacrosanto dovere dell’uomo in divisa. Non fa una piega. A parte il fatto che sarebbe bene comportarsi in maniera civile e anche parlare in maniera educata. Andiamo controcorrente rispetto alle lamentele che spesso vengono rivolte alla polizia locale, non solo a quella di Magenta ma a tutte. Oggi, nel pieno centro della città, abbiamo assistito ad un episodio che però ci ha fatto riflettere.
Parecchi cittadini si rivolgevano agli agenti per chiedere lumi in merito a varie situazioni che si stavano verificando in quel momento in città. Dall’associazione sconosciuta che raccoglie fondi di fronte all’ospedale sulla cui attività esistono tantissimo dubbi, alle ragazze che vendono fiori per le varie vie di Magenta a volte infastidendo i passanti. Normali situazioni sulle quali la Polizia locale riferiva l’esito di controlli già fatti o si apprestava a farne di nuovi. Improvvisamente un uomo si è avvicinati agli agenti con fare quasi minaccioso. “Si può sapere perché mi avete dato questa multa?”. Questo l’esordio. Il cittadino, ripetiamo, ha il sacrosanto diritto di chiedere e la controparte il dovere di rispondere. Però con i giusti toni e senza buttarla in rissa. Il riferimento alla questione quasi non ci interessa. Riguardava forse il posteggio su un’area per la quale era necessario esibire l’apposito contrassegno, che nella fattispecie era scaduto.
Quindi con un esito che dava ragione alla polizia locale perché il contrassegno era da sostituire con uno nuovo che si può chiedere in ogni momento al comando di via Crivelli. Eppure i toni si sono mantenuti sempre scontrosi. Senza alcun riguardo per i passanti che assistevano alla scena. Ad un certo punto è partita la canonica frase: “Siete solo capaci di dare le multe, non sapete fare altro”. E qui entriamo nei luoghi comuni che fanno scadere la discussione ad infimi livelli e ci fermiamo in questo editoriale…